San Siro è stato teatro di imprese leggendarie, ma sabato 28 giugno 2025 ha accolto un evento destinato a entrare nella storia non solo dello stadio, ma della musica dance italiana: Gabry Ponte ha fatto ballare oltre 56.000 persone trasformando il Meazza (sold out) nella discoteca più grande – e spettacolare – che l’Italia abbia mai visto. Un’impresa ambiziosa, forse visionaria, che ha superato ogni aspettativa e si è rivelata un trionfo di energia, musica e passione.
“All’inizio sembrava una follia, poi è diventata una grande figata.”
A 52 anni e con quasi 30 di carriera sulle spalle, Gabry Ponte ha dimostrato di essere ancora – e senza discussioni – il re della dance. Lo ha fatto con uno show titanico durato tre ore e mezza, un live senza sosta in cui ogni canzone era un’onda travolgente, ogni remix una scintilla, ogni visual un colpo d’occhio da festival internazionale. “Quando abbiamo organizzato questo evento pensavamo di essere matti. Oggi posso dirvi solo che sono davvero felice” ha detto, con gli occhi lucidi e il cuore pieno, poco prima di congedarsi su “Blue (Da Ba Dee)”.
Il colpo d’occhio era impressionante: famiglie intere, fan della prima ora, adolescenti della Gen Z, bambini sulle spalle dei genitori, e una nutrita rappresentanza di under 25. Alla faccia di “Ma che ne sanno i Duemila”, San Siro ha ballato all’unisono, generazione dopo generazione, abbracciando una scaletta che è stata viaggio nella memoria collettiva e proiezione nel futuro.
L’apertura al tramonto ha avuto la potenza delle cerimonie olimpiche. Alle 20 in punto si è scatenato il delirio, con l’ingresso di Gabry Ponte accompagnato da una scenografia mastodontica: visual 3D, laser, getti di fuoco, bracciali luminosi sincronizzati, piogge di coriandoli, un sound system da festival e una regia luci perfetta.
“Inizia la Festa da ballo più grande di sempre, Non ho ancora capito se sta succedendo veramente…”
L’intera produzione è stata concepita come un grande evento dance a livello europeo. “Ho cercato di lavorare come a una delle mie serate nei club” – ha raccontato Ponte – “solo che il club, stavolta, era San Siro”.
Uno dei momenti più intensi è arrivato con “Viaggia insieme a me”, durante il quale Ponte ha chiamato sul palco la figlia. “Le ho detto che ho un’altra grande famiglia, voleva vederla” ha detto emozionato. Un gesto semplice, che ha raccontato la profondità di un legame personale con il pubblico. Poco dopo, ha abbandonato per un attimo la consolle per scendere tra la gente, scattare foto, stringere mani: una rockstar dal cuore umano, che non ha paura di mettersi in gioco.
“Siete la mia tribù, che è cresciuta in 25 anni e questa è la cosa più bella. Oggi siamo qui a cantare e ballare.”
A rendere la serata ancora più magica, una schiera di ospiti d’eccezione: da Paola Iezzi, che ha incendiato il palco con una “Vamos a bailar” in chiave dance, a Danti, passando per Andrea Bonomo ed Edwin Roberts, che hanno cantato (questa volta senza maschera) la super hit Tutta l’Italia.
“La canzone che è arrivata ultima all’Eurovision. Mi sa che quelli del televoto europeo non hanno capito come divertirsi!”
L’intero repertorio ha raccontato la grandezza dell’artista: dai mitici anni con gli Eiffel 65 (Blue, Viaggia insieme a me, Too Much of Heaven, ma anche Una notte e forse mai più) ai singoli più recenti, passando per remix irresistibili (da “Take On Me” a “Felicità”). Anche “Vivo per lei” ha trovato spazio nella scaletta, come dedica a quella musa che è la musica, a chiunque viva per una passione bruciante.
Gabry Ponte ha curato ogni dettaglio, compreso il suo look. Ogni pennellata, ogni contrasto cromatico sembrava un’estensione visiva dell’elettricità che emanava dal palco.
“Non so se me lo merito comunque grazie. Non penso ci sia un modo per sdebitarmi per le emozioni che mi state regalando.”
In chiusura, con la travolgente “Blue” e un Meazza in pieno delirio, Gabry Ponte ha lanciato il suo messaggio: “Prima di mettere un ultimo disco facciamoci una promessa: ci ritroveremo qui. Questa notte non finisce, rimarrà dentro per sempre. Vi prometto che ce ne saranno altre.” Un impegno che ha il sapore della promessa. Perché dopo aver fatto ballare 54.000 persone, aver scritto una pagina storica per la musica elettronica italiana, non ci sono più limiti. Solo nuove sfide, nuovi stadi da accendere, nuove generazioni da far saltare.
“Mamma mia cosa abbiamo fatto stanotte. Questo è uno stadio, voi con ogni mano alzata, salto, sorriso, l’avete reso un luogo magico. Non so bene qual è la sensazione che provo in questo momento. Ora posso solo dire che sono felice! Grazie!”
Gabry Ponte ha fatto quello che pochi artisti sanno fare: conquistare tutti, far battere i cuori, riaccendere la voglia di vivere la musica insieme; e se la dance è una religione, San Siro (sold out) è appena diventata la sua cattedrale.
Gabry Ponte, San Siro Dance – la scaletta
- Too much of heaven
- Monster
- Exotica
- Felicità
- For the people
- Axel F
- Time To Rock
- We Could Be Together
- Right round remix
- Fanno Bam
- Ghost
- Self Control
- Vamos a Bailar
- Con te partirò
- Rave Music
- I’m Good (Blue) Remix
- Move your Body
- Tarantella
- He’s a Pirate
- 1.2.Polizei!
- Cosa Resterà
- Giulia
- Easy on my heart (remix)
- Put your hands up for Detroit
- Destination infinity
- Voglia di dance all night
- Inno di Mameli
- Tutta l’Italia
- De Musica Tonante
- Rock the discotek
- Dragostea din tei
- Reel
- Tu sei
- La fine del mondo
- Che ne sanno i 2000
- Crusade
- Man in the moon
- Excuse me
- Viaggia insieme a me
- Backgammon
- Geordie
- underground
- Thunder
- Ameno
- Vivo per lei
- Got to Get
- Hypno
- Quelli che non hanno età
- Via nell’aria
- Smoke
- una notte e forse mai più
- iryna stop
- Take on me
- La Danza della Streghe
- Figli di Pilagora
- Blue

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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