Dario Baldan Bembo

Atlantide è il nuovo singolo inedito che dà il titolo al libro disco omonimo a cura di Erica Tamborini che racconta la carriera di Dario Baldan Bembo. Un progetto disponibile in digitale e fisico per PLAYaudio / Azzurra Music.

Dario Baldan Bembo

Il brano dà il titolo e fa parte del libro / disco e questa è la tracklist.

  • 1. Preludio (D. Baldan Bembo) 1’29”
  • 2. Aria (D. Baldan Bembo – S. Bardotti) 4’26”
  • 3. Djamballà (A. Martelli – P. Limiti – S. Longo) 3’19”
  • 4. Diario (D. Baldan Bembo – L. Ricchi – M. Vandelli) 3’51”
  • 5. Stranieri Noi (D. Baldan Bembo – S. Bardotti) 4’50”
  • 6. Nico (D. Baldan Bembo – S. Bardotti) 4’00”
  • 7. Minuetto (D. Baldan Bembo – F. Califano) 4’43”
  • 8. Crescendo (D. Baldan Bembo – S. Bardotti) 4’45”
  • 9. Amico (D. Baldan Bembo – F. Evangelisti – Renato Zero) 5’05”
  • 10. Spiagge (D. Baldan Bembo – Renato Zero) 4’15”
  • 11. Amico è (Inno dell’amicizia) (D. Baldan Bembo – S. Bardotti – M. Bongiorno – N.M. Giacomelli) 4’20”
  • 12. Viaggio (D. Baldan Bembo) 5’11”
  • 13. Atlantide (D. Baldan Bembo) 4’46”

Insieme a Dario, nel disco ha suonato la chitarra elettrica e acustica Luca Baldan Bembo, ai cori Lalla Francia, Simona Bovino e Erica Tamborini. Tecnico del suono Paolo Baldan Bembo.

Intervista a Dario Baldan Bembo

Ciao Dario, benvenuto. Partiamo da “Atlantide”, questo tuo nuovo progetto a 360 gradi che comprende un libro e un disco. Avendo una bella e nutrita carriera alle spalle, con quale criterio sono stati selezionati i contenuti musicali?

“Ho deciso di inserire queste 12 canzoni che rappresentano alcuni momenti salienti della mia vita di compositore e cantante. A cominciare da Djamballà, la prima canzone strumentale inserita come colonna sonora del film Il Dio Serpente. A seguire brani come Diario che testimonia il mio passato con l’Equipe 84, Minuetto a ricordare il periodo con Mia Martini, Amico e Spiagge che celebrano il mio quarantennale sposalizio musicale con Renato Zero. Infine il nuovo Atlantide che dà il titolo all’Album rappresenta il mio ritorno di compositore e di creatore di atmosfere.”

Nell’omonimo inedito, ma anche in tutte le altre tracce, viene fuori quell’ampia parte di composizione corale che caratterizza da sempre le tue produzioni. Cosa ti affascina di preciso di quel tipo di narrazione sonora?

“Più che di fascino vorrei parlare di appartenenza ad uno stile molto preciso: la musica di atmosfera che ti scatena forti sensazioni di universalità e di coralità, grazie alla presenza dei vasti cori che ho da sempre voluto copiosi delle più diverse estensioni vocali.”

Bella l’idea di paragonare la leggenda legata alla città di Atlantide al nostro patrimonio musicale sommerso, a tutte quelle canzoni che nel tempo non sono state valorizzate e ricordate a dovere. Quali sono secondo te i casi più eclatanti, le canzoni che meriterebbero di essere riscoperte e recuperate dai fondali della nostra memoria? Sia tue che di altri colleghi…

“In effetti non è solo il mio caso, molte sono le canzoni rimaste inascoltate e non per questo hanno un valore e una qualità musicale inferiore ad altre più famose degli stessi autori. Si era sempre soliti selezionare un brano di punta che rappresentava il singolo che poi veniva inserito nel 45 giri e questo creava una sorta di preferenza forzata ed è capitato più volte che solo quel brano avesse fortuna, a discapito degli tutti gli altri.

Per fare un esempio che mi riguarda, non tutti sanno che io ho scritto ben 12 canzoni per Mia Martini ma i più si ricordano soltanto di Piccolo Uomo e Minuetto, pochi ricordano Donna Sola che nel 1972 aveva vinto la Gondola d’oro al Festival di Venezia con 2 milioni e mezzo di copie vendute. Quasi nessuno ricorda Inno la canzone senza ritornello che era la preferita di Mimì e che rappresenta per me un capolavoro. ” 

Dario Baldan Bembo

Nel disco sono presenti le tue personali rivisitazioni di “Amico” e “Spiagge”, due brani da te musicati e portati al successo da Renato Zero. Con lui hai collaborato anche in “Più su”, “Ed io ti seguirò”, “Figli della guerra”, “Chi”, “Ancora gente” e tante altre, fino ad arrivare a tre canzoni contenute nel suo ultimo progetto “ZeroSettanta”. Un vero e proprio sodalizio rimasto intatto nel tempo. Che tipo di rapporto vi lega?

“Lo dico sempre, siamo sposati musicalmente dal 1979! La nostra è un’amicizia di reciproca stima e sintonia nella musica che perdura dal 1979, quando ci siamo conosciuti al Festival di Venezia. Entrambi eravamo lì per presentare lui Il Carrozzone, ed io Cosa siamo noi. In quella occasione mi chiese di scrivergli una canzone e così incominciò il nostro sodalizio, con il brano Amico. Ad oggi sono più di venti le canzoni insieme comprese le ultime tre uscite nel suo ultimo disco ZeroSettanta che celebrava nel 2020 i suoi settant’anni.”

Una curiosità: in scaletta non sono presenti le due canzoni con cui hai partecipato in gara a Sanremo, “Tu cosa fai stasera?” del 1981 e “Da quando non ci sei” del 1985. Quali ricordi ti legano al Festival e quanto pensi sia cambiato in tutti questi anni?

“I ricordi che mi legano al Festival di Sanremo durano dal 1971, l’anno in cui partecipai a Sanremo come tastierista dell’Equipe84 con la canzone 4 marzo ’43 di Lucio Dalla. Da lì in poi non ho ricordi negativi del Festival, parteciparvi è sempre stato per me un’occasione di condivisione di profonde amicizie con molti autori e interpreti, perché al di là dell’edizione del ’71 con L’Equipe84, dell’‘81 con Tu cosa fai stasera?  e dell’’85 con Da quando non ci sei,  in realtà sono stato più volte implicato al Festival ed ho collaborato dietro le quinte come compositore di canzoni interpretate da altri.

Per quanto riguarda il Festival di oggi, ogni tanto sono nostalgico rispetto alle vecchie edizioni quando la musica proposta era autenticamente italiana con  le sue melodie, le sue atmosfere mediterranee, le sue arie ricche del nostro Sole.”

Com’è stato, invece, mettersi alla prova con la narrativa e come sono stati scelti gli aneddoti, i commetti e le foto presenti nel libro?

“Per questo devo ringraziare Erica Tamborini che si è appassionata ai miei numerosi aneddoti e racconti che si nascondono dietro ogni brano ed ogni Album ed ha saputo riassumerli con un linguaggio semplice, come piace a me. Credo che nella semplicità questa talentosa autrice, che è una Storica dell’Arte, sia riuscita a rendere bene la tanta vita vissuta, a far percepire la presenza della gente, dei tanti amici che hanno collaborato negli anni nella mia musica, e soprattutto è riuscita a rendere l’atmosfera di quegli anni magici, gli anni ’70 e ’80.” 

Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver imparato dalla musica fino ad oggi?

“Che una vita senza musica non vale la pena di essere vissuta. La musica è la colonna sonora della vita. Vi svelo una curiosità che sa solo chi frequenta la mia abitazione perché a casa mia ho voluto un impianto stereo in ogni stanza e la musica suona sempre di sottofondo, in particolare Frank Sinatra e Nat King Cole.”