Drusilla Foer è un personaggio davvero unico, incredibile e nell’intervista di presentazione del suo primo album, Dru, mette in risalto tutte le sue peculiarità artistiche.
“Chi l’avrebbe mai detto. Un disco tutto mio.
Non pensavo di meritarlo, esattamente come si pensa
di non meritare un grande amore. Sbagliando, sempre.
Perché la musica è il mio grande amore, davanti al quale sono stata sempre
in piedi, con lo sguardo arreso di chi è disposto a non essere corrisposto,
cercando solo di non arrossire.
Cantare mi fa essere me, con facilità, intimità, con perdono per ciò che sono.
Il grande amore della vita io l’ho avuto. Ne sono certa.
E poi ho avuto, e avrò, le canzoni, brevi amori che vivono il tempo
in cui si cantano e poi vanno, senza lasciare ferite.
Un disco tutto mio. Non pensavo di meritarlo, e invece eccolo qua.
Un bell’amore, irrorato di pudore e di coraggio, di rabbia e calma,
di note giuste e sbagliate, di respiri, pensieri, sorrisi e civetteria.
Ascoltatemi con indulgenza, criticatemi con durezza.
Mi basta sapere che mi accoglierete con un sentimento.
Questo sì, penso teneramente di meritarlo.”
Intervista a Drusilla Foer
Ciao Drusilla, quali sensazioni provi ora che puoi stringere tra le mani il tuo primo album?
Provo sensazioni confuse, sovrapposte. Sono a Milano, al Blue Note, nel tempio del jazz e sono grata ed emozionata.
Uno degli aspetti che mi ha maggiormente colpito nel disco è il modo in cui ti poni nei confronti del progetto. Nell’introduzione dici addirittura di non meritartelo. Perchè?
E’ come quando Cenerentola vede la sua carrozza. Non è facile, l’ho sognato tanto. Ora che ho conquistato un traguardo sento la responsabilità di meritarmelo.
Hai scelto di proporre un disco elegante, in cui la tua voce e la tua personalità si sposano alla perfezione con un mood musicalmente molto interessante e anche eterogeneo. Cosa rappresenta “Dru” nel tuo percorso artistico?
Dru è l’asserire in modo fermo e deciso che a me cantare piace proprio tanto. Nei miei spettacoli c’è sempre stata musica, ma in questo caso è differente. Amo cantare, mi piace esprimermi con i musicisti sul palco, mi piace rischiare l’errore, accogliere i loro suggerimenti. Il palco è per me un luogo molto naturale, gratificante. Io mi rigenero cantando.
Devo dire che ho apprezzato l’approccio live al disco. Si avverte il dialogo continuo tra te e i musicisti.
E’ vero, la musica è uno strumento di comunicazione, è uno strumento di espressione e come tale devi curarla e non puoi non essere convinto di ciò che porti sul palco. Siamo molto orgogliosi di questo disco, dei temi, dell’aspetto, dell’estetica musicale.
Dal punto di vista stilistico è un disco eterogeneo e coerente e devo dire che apprezzo anche il passo indietro che fai lasciando spazio alla musica e ai musicisti. Quello che davvero conta in Dru è un’idea di canzone a 360 gradi.
E’ vero, in certi casi avverto una alleanza fraterna con certi pezzi. Con altri, come per esempio con quello firmato da Lelio Luttazzi, mi sento ossequiosa. Nella creazione del disco mi è piaciuto il rapporto che ho instaurato con le canzoni. Il mio è un rapporto intimo con la musica. In questo caso mi sono concentrato su note e parole.
Un altro aspetto da sottolineare è legato al fatto che nel disco convivono diverse anime, grazie anche all’apporto di autori di età e percorso artistico differente. Qual è il fil rouge che unisce tutto?
È l’unità artistica, credo. Nel disco ci sono pezzi anche molto diversi tra loro, ma è proprio quello l’aspetto che più mi diverte. Ci sono tanti temi, a volte trattati con drammaticità, altri con più leggerezza. Un progetto che assume valore quando lo si ascolta con attenzione.
Musicalmente devo dire che il lavoro di Franco Godi è stato eccezionale, perché è stato in grado di amalgamare tutta questa eterogeneità. Lo ha fatto mantenendo un grande rispetto nei confronti dei brani. Ogni pezzo ha una matrice diversa, ma lui è riuscito a trovare la chiave per renderlo unico e speciale.
Il disco si apre con “Stasera”, un inedito firmato da Mogol e dal Maestro Carlo Donida. Cosa rappresenta per te?
Quello è un pezzo unico. Mogol, Donida, ora che lo dico ad alta voce quasi mi spavento. Si tratta di un inedito della fine degli anni ‘60. Una canzone breve, ma che ha una nobiltà di scrittura unica. Il fatto che ci abbia lavorato Franco Godi, abituato alla sintesi musicale anche con i jingle, gli ha regalato un valore ancora più potente.
Il fatto che apra il disco è davvero il miglior biglietto da visita possibile. Un modo anche per dimostrare la tua volontà di entrare nel progetto in punta di piedi.
Mi piace davvero la sensazione di attesa che evoca questo brano. Io tendo a non aspettare mai, ma confrontandomi con questo pezzo ho riflettuto anche sul concetto di amore.
L’amore, sono ben tre i brani che parlano d’amore, analizzandone diverse sfaccettature. Nello specifico c’è un pezzo di Tricarico che ironizza sui sentimenti.
Utilizzo sempre una certa cautela quando parlo d’amore, perché non ho un’opinione precisa sui sentimenti. Nella mia vita l’ho visto passare, ne ho dato, ne ho ricevuto, quindi mi dispiace un po’ cristallizzare la mia opinione, la mia visione d’amore in una canzone. Ecco perché l’abbiamo distribuita nel disco in visioni diverse. Una un po’ rancorosa, un po’ ruvida, l’altra invece un po’ sognante. Quest’altra un po’ malinconica. L’amore ha tante faccine ed è questo che lo rende sopportabile.
In effetti questo aspetto che anche tu sottolinei rappresenta un valore aggiunto. La diversità di scrittura rende, nel disco, il concetto di amore piuttosto interessante.
E’ vero, proprio per questo sono contenta di cantare la canzone di Lelio Luttazzi. Quella è una poesia meravigliosa, un capolavoro. E’ un brano ispirato che racchiude davvero tante amore. Una canzone che è difficile definire per quanto è bella. Pensa che Rossana, la moglie di Luttazzi, mi manda un messaggio prima di ogni concerto. Un modo per darmi forza e per testimoniarmi vicinanza.
Lelio Luttazzi era un uomo libero, una libertà che da sempre è uno dei mantra che Drusilla porta in musica e sul palco.
Lui è un personaggio libero, è un personaggio di fascino, è un personaggio elegante, è un personaggio garbato e libero. Rivoluzionario e garbato. Non è necessario strillare per fare la rivoluzione. Lui lo ha dimostrato in tutta la sua vita.
Ditonellapiaga e Asia Argento, una combinazione che ha dato vita a un brano in cui, ancora di più, fai un passo indietro lasciando spazio a un pezzo molto interessante.
Margherita e Asia… che soggetti!!! Quella è una canzone da ascoltare, quasi da subire. Un brano che evoca la discoteca, gli anni ‘90, un sound tipicamente anglosassone, in cui si avverte una notevole classe compositiva. Il testo è eccezionale, ma anche la musica. D’altronde, come dice Margherita nel pezzo, quando si ama la musica ne si diventa ingordi! Una combinazione perfetta che io e Asia interpretiamo divertendoci. Poi Asia è una donna che mi piace. Mi placa, è rassicurante, quando ci sentiamo al telefono mi tranquillizza.
Hai pensato che Dru può essere considerato anche un progetto multisensoriale?
No, ma… non mi mettere altri grilli per la testa! Che poi io ci credo!!!
Secondo me è un progetto multisensoriale perché, poi ascoltato anche dal vivo, dà proprio la possibilità di estraniarsi e di viaggiare. Ma qual è l’aspetto del progetto che ti rende più orgoglioso?
L’assenza di pietà. Questo pezzo sì, questo no, questo sì, questo no, questo sì, questo sì. Io e Franco abbiamo scelto senza utilizzare parametri verbalizzati. A noi piacciono i pezzi ispirati e abbiamo fatto di tutto per seguire il nostro intuito. Abbiamo seguito la forza dell’arte.
Video intervista a Drusilla Foer
Foto OfficineFotograficheFirenze

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.