DanzaFerma è il titolo del nuovo album di Gianluca Secco che uscirà il prossimo 8 ottobre per MarteLabel con distribuzione Artist First.
Gianluca Secco è stato la rivelazione del Premio Tenco 2016, vincendo il Premio Tenco-NuovoImaie per la Miglior Interpretazione.
Definito una delle più interessanti promesse del cantautorato italiano è ora arrivato al secondo album, interamente registrato presso il Verde Studio di Roma e frutto della collaborazione con il pianista e compositore Antonio Arcieri.
In DanzaFerma Gianluca Secco abbatte il confine del genere musicale e celebra l’esigenza di esprimersi attraverso differenti e personalissimi modi musicali.
DanzaFerma raccoglie brani dal sapore di Canzone d’Autore vestita di Rock, Blues, Punk o Reggae accanto a Sonate per Pianoforte/Voce.
I testi, le liriche e l’interpretazione canora scelta in ogni brano sono i protagonisti di questo disco.
Ogni canzone è stata arrangiata e costruita ricercando l’ambientazione musicale più adatta al contenuto.
DanzaFerma è un disco suonato e registrato alla vecchia maniera, in cui Gianluca Secco e Antonio Arcieri hanno voluto preservare e incidere il sound spontaneo, naturale, caldo e ricco di sfumature ricercato durante le sessioni di prova e di registrazione.
Questa la tracklist.
- Sangue
- Danza Ferma
- Di Schianto
- Muta
- Senza Velo
- La Révolution
- Ottobre
- Pasto Nudo
- Aria
- DiSchianto
- Maestro
Intervista a Gianluca Secco
Hai vissuto in diverse città d’Italia e dell’est Europa e quindi a contatto con varie forme musicali che in qualche modo hanno influenzato la tua attività di musicista e che ti hanno permesso di collaborare con diverse realtà della musica underground. C’è un passaggio chiave in tutta questa esperienza che ti ha influenzato maggiormente?
In realtà il passaggio chiave sta nell’insieme di input che diverse culture e generi musicali mi hanno dato. Ricordo che fin da piccolo rimanevo affascinato da qualsiasi musicista o piccola orchestra si potesse incontrare, anche per strada. Ascoltavo tutto, senza distinzioni. Devo molto a mio padre, che mi fece scoprire i suoi vinili, mi portò ai concerti di De Andrè, Joe Cocker e Santana e mi insegnò i primi rudimenti di batteria, che ho iniziato a suonare a 9 anni.
Il tuo mescolare insieme Musica, Poesia e Teatro, è un esercizio piuttosto raro specialmente di questi tempi, ma che ti riesce molto bene. Cosa o quale pensiero ti spinge a farlo?
Amo molto mescolare le carte in gioco, senza fossilizzarmi su un’idea. Soprattutto mi interessa mettermi al servizio del brano su cui sto lavorando e seguire la direzione che mi indica. Lascio che sia lui a stabilire dove vuole andare.
Nel 2016 sei stato la rivelazione del Premio Tenco, vincendo il Premio per la Miglior Interpretazione. E quindi definito, soprattutto, una delle più interessanti promesse del cantautorato italiano. Avresti mai immaginato che potesse succedere?
Mi ha sinceramente stupito tutto quello che è accaduto durante quel Premio Tenco. Non avrei mai pensato di ricevere un’attenzione del genere. Soprattutto perché metto continuamente in discussione quello che faccio, non mi sembra mai abbastanza pronto. Le attenzioni ricevute mi hanno spinto a rivoluzionare ancora i miei brani e scavare ancora di più nel profondo.
Sarà disponibile in tutti gli store digitali “DanzaFerma”, il tuo secondo lavoro in studio. Cosa significa per te questo appuntamento importante con il tuo pubblico e a cosa ti sei ispirato in questo progetto?
Ho lavorato a questo disco per 3 anni valutandone ogni sfumatura, quindi sarà il momento del confronto. Questo progetto nasce dalla collaborazione con il pianista e compositore Antonio Arcieri, che da 4 anni suona con me negli spettacoli dal vivo. In DanzaFerma mi sono voluto staccare da Immobile, il precedente (che conteneva brani per la maggior parte ad arrangiamento corale), e avere un approccio più strumentale.

Un lavoro importante e complicato far convergere I testi, le liriche e l’interpretazione canora in ogni brano sono i protagonisti di questo disco, in maniera forte e decisa.
L’idea fondamentale è stata proprio quella di cucire i brani sui testi, sul mio modo di cantarli e interpretarli. In qualche modo vado a interpretare il testo anche con la musica, l’atmosfera, l’arrangiamento e gli strumenti utilizzati.
Come è stato lavorare ad ogni brano il quale è stato arrangiato e costruito ricercando l’ambientazione musicale e più adatta al contenuto?
Il lavoro è stato lungo e complesso per molti aspetti, ma allo stesso tempo molto creativo. Il metodo che io e Antonio abbiamo adottato è stato quello di non concentrarci sulle strutture spesso quadrate della musica, ma lasciare che fosse l’emotività del brano a condurci, arrivando spesso a strutture dei brani totalmente squadrate.
Nel tempo ti sei dedicato completamente a molti problemi sociali importanti e spingendoti anche oltre con il brano Senza Velo, quanto è “pericoloso” parlarne e se lo è?
Viviamo in una società che troppo spesso impone una modalità di pensiero, una forma mentis comunemente indicata e percepita come corretta. Spostare il punto di vista andando a stuzzicare ciò che può far crollare le nostre sicurezze è sicuramente difficile e scomodo, più che pericoloso.
“Voce” è il tuo primo spettacolo da solista che hai portato in giro per l’Italia attirando curiosità e plausi. Tanto che nel 2014 hai inciso alcuni dei brani che fanno parte dello spettacolo per inciderne un disco e un libro “Immobile”, come è andata esattamente?
Voce risale al 2012/2013 quando, dopo una brutta esperienza, decisi che non volevo più cantare in band. Cominciai a incuriosirmi sull’uso strumentale della voce, andai a studiare canto Jazz, poi canto Lirico.
E misi in piedi uno spettacolo dove le mie prime sperimentazioni con la voce facevano da contorno a monologhi e poesie recitate. Dopo qualche tempo, con molto studio e allenamento, mi accorsi che potevo costruire dei brani arrangiati solo con la voce. Comiciai ad approfondirne le dinamiche e l’interpretazione.
Finchè cominciò a stuzzicarmi l’idea di farne un disco. Si affacciò MarteLabel, che mi propose di produrlo e da lì son partito alla ventura…
Foto di Emanuela Ranucci

Radio. Palchi. LiveClub. Eventi.
Penso, parlo, organizzo e scrivo di musica da oltre 30 anni.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.