Intervista alla giovane cantautrice Lavy che, dopo un periodo di introspezione e scrittura, ha pubblicato Bentornata, il suo singolo d’esordio.
Intervista a Lavy
- Bentornata è il tuo primo singolo ufficiale. Cosa rappresenta nel tuo percorso personale e artistico?
È un traguardo importante per entrambi i percorsi. Ho lavorato per molto tempo a questo pezzo, al momento della pubblicazione doveva essere almeno quasi perfetto, e per me così è stato. È una grande soddisfazione sapere che finalmente sono riuscita a pubblicarlo dopo tutto questo tempo e sapere che potrà essere parte delle vite di tutti. - Il brano affronta temi delicati come attacchi di panico, solitudine e notti insonni. Quanto di te c’è in questa narrazione?
Ogni parola che ho scritto descrive parti della mia vita, ho voluto essere molto trasparente perché secondo me questo è il modo migliore per far si che chiunque stia passando dei momenti simili possa rispecchiarsi in questa canzone e possa trovarne conforto.
Purtroppo ancora mi ritrovo a vivere questi momenti e probabilmente ci sarà sempre un po’ questa parte della mia vita e credo nella vita di ognuno, ma ogni ostacolo si può superare e nel mio caso lo faccio soprattutto con la musica, che spero possa essere d’aiuto anche a molti altri. - Hai descritto Bentornata come uno sfogo e una carezza per chi fatica a trovare pace. Quanto è terapeutico per te scrivere e cantare queste emozioni?
Ormai si sa che viene molto più spontaneo scrivere nei momenti più tristi piuttosto che in quelli felici, e infatti è così anche per me.
Poter parlare di tutto ciò in una canzone mi permette di sfogarmi e quasi anche di dare un senso a questo dolore. Non penso a nient’altro quando scrivo se non a mettere nero su bianco tutto quello che sento dentro senza nascondere nulla perché è l’unico modo per trasmettere qualcosa di vero e per permettere agli altri di rivedersi in ciò che ascoltano e sentirsi meno soli. - La produzione unisce sonorità chill pop e elementi orchestrali. Come sei arrivata a questo equilibrio tra leggerezza e intensità emotiva?
Con le sonorità chill pop voglio trasmettere uno spazio quasi rilassato, più tranquillo. mentre con gli elementi orchestrali, che tralaltro mi piacciono particolarmente per accompagnare i miei testi, voglio trasmettere invece più profondità ed intensità emotiva. - Nel testo ci sono momenti molto intimi e personali. Ti è stato difficile rendere pubbliche emozioni così profonde?
Durante la scrittura è sempre un po’ dura perché realizzi che quello che stai scrivendo arriva davvero da qualcosa che hai dentro e magari a volte quasi mi chiedo “ma davvero io sto passando tutto questo e sto riuscendo comunque ad andare avanti?”. È anche un po’ complicato quindi scrivere di ciò ma è quello che mi aiuta a stare meglio e intanto mi permette di fare ciò che mi piace per poterlo poi condividere anche con gli altri. - La scrittura è sempre stata il tuo strumento di sfogo. Come è cambiato il tuo approccio alla composizione nel passaggio dalla musica personale a una release ufficiale?
Questa canzone l’ho scritta ormai qualche anno fa, e ovviamente non con l’idea di doverla pubblicare, ma per uno sfogo personale. Ma quando è arrivato il momento di iniziare a lavorarci ancora più seriamente per pubblicarla, non è comunque cambiato nulla, mi sono solo impegnata al massimo perché volevo arrivare ad un risultato che mi rendesse davvero soddisfatta. - Bentornata si apre come un diario letto ad alta voce. Quanto conta per te la sincerità e la trasparenza nei testi?
Sono gli elementi principali per poter scrivere una canzone che possa emozionare anche chi l’ascolta, più si è sinceri in quello che si scrive più sarà semplice per chi ascolta rivedersi nella canzone. Se non scrivessi testi con questa trasparenza sono sicura che non avrebbero lo stesso effetto neanche su di me, non mi aiuterebbe così tanto scrivere nei momenti difficili, non sarebbe un vero sfogo. - Quali sono stati i tuoi riferimenti musicali o artistici durante la realizzazione del singolo?
In questa come nelle altre mie canzoni mi è sempre stato d’ispirazione Ultimo, mi sento molto vicina al suo genere, ovviamente non potendomi paragonare a lui e ai testi impeccabili che scrive, ma nella speranza un giorno di potermi anche solo avvicinare al suo livello. - Guardando al futuro, hai già in mente nuovi progetti o canzoni che seguono Bentornata?
Ovviamente si, ho scritto molto in questi anni e ho tante idee in mente. Bentornata è l’inizio di tutto perché non immaginavo un modo migliore per presentarmi. Ma sicuramente anche gli altri brani che usciranno saranno all’altezza di questo. - Cosa speri che chi ascolta Bentornata porti con sé dopo aver ascoltato il brano?
Spero che chiunque possa sentirsi compreso e meno solo, o magari per chi non riesce ad aprirsi in momenti difficili, spero possa essere un incoraggiamento e parlarne, non ce da vergognarsi e ci si fa solo del male a tenere per sé certi dolori, vanno affrontati e purtroppo molto spesso è difficile farlo da soli.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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