La Versione di un Matto è il nuovo album de LE LARVE, un progetto che esplora la fragilità, le sfide interiori e la complessa bellezza dell’essere umano. L’album include brani che variano dal pop all’alternative rock, offrendo un’esperienza sonora e testuale intensa. Con testi profondi e un sound maturo, LE LARVE si raccontano in un percorso di introspezione e crescita.
Nati dal desiderio di comunicazione ed espressione creativa di Jacopo, leader polistrumentista della band nonché doppiatore di fama nazionale, Le Larve per lungo tempo hanno brulicato di musicisti, per consolidarsi poi nell’ultimo decennio in una formazione stabile che vede Mattia Micalitch al basso, Stefano Maura alla chitarra ed Edoardo Guerrazzi alla batteria.
Intervista a Le Larve
1. “La Versione di un Matto“ esplora la fragilità e le sfide interiori dell’essere umano. Cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso introspettivo e quali sono state le tematiche più difficili da affrontare?
Scrivere per me è sempre un esigenza, scrivo per mettere in ordine dei pensieri e mi aiuta a metabolizzarli, non c’è una tematica più difficile di un altra, si tratta solo di urgenza comunicativa
2. Nel disco si alternano sonorità che spaziano dal pop all’alternative rock. Come è nato questo mix di influenze e quanto il sound riflette la crescita musicale rispetto ai lavori precedenti?
Il disco è una raccolta di brani diversi tra loro, il sound è ciò che porta coerenza a quest’opera, è volutamente un disco di stampo rock che oggi va contro tendenza. Ma l’idea era quella ed era chiara, quindi l’abbiamo assecondata.
3. Alcuni brani, come “Incel (Amico Mio)”, trattano temi delicati con un approccio ironico e provocatorio. Come bilanciate ironia e profondità nei testi?
Non c’è una volontà nel bilanciamento, emerge solo il mio carattere alle volte cinico, alle volte più analitico.
4. L’album è disponibile anche in vinile, un formato che sta tornando di moda. Qual è il significato di questa scelta per voi e che valore ha il rapporto fisico con la musica in un’epoca dominata dal digitale?
Non è stata una scelta dettata dalla moda, la verità è che sono un fan del vinile ed è un feticismo che mi ha passato mio padre che era collezionista. Era tanto tempo che volevo vedere un mio disco in formato vinile, poterlo toccare con mano è una gran soddisfazione.
Hai descritto “La Versione di un Matto” come un album pensato per essere suonato dal vivo. Quali sono le sfide e le emozioni che provate nel portare questo progetto sul palco?
Se davvero riuscissimo a portare il disco in tour sarebbe una gran soddisfazione, ma dall’uscita abbiamo fatto un solo live, speriamo in un futuro florido per i nostri concerti
6. La vostra formazione e il vostro stile musicale sono cambiati molto negli anni. Come descrivereste l’evoluzione della band dal primo album “Non sono d’accordo“ a oggi?
Sono passato dal suonare con dei turnisti ad una vera e propria band affiatata, composta soprattutto da amici, questo per me è un grande traguardo
7. Dopo anni di cambiamenti, ora siete una band stabile. Come questo nuovo equilibrio ha influenzato il vostro approccio creativo e i vostri arrangiamenti?
Non lo ha influenzato, io scrivo da solo soprattutto di notte, il disco è stato prodotto in casa prima di esser replicato in bella copia in studio con la band e con Matteo Caretto, il produttore artistico che ho scelto per questo disco
8. “La Versione di un Matto” sembra un invito a riflettere su emozioni e fragilità. Quale messaggio sperate che il pubblico porti con sé ascoltando l’album?
Io non voglio lanciare un messaggio, voglio solo esprimermi, questo disco è la mia visione di come credo si possa fare rock in Italia oggi.
9. C’è un brano dell’album a cui siete particolarmente legati? Quale e perché?
Sì, proprio La versione di un matto che dà il titolo al disco.
10. Cosa possiamo aspettarci da Le Larve nel prossimo futuro?
Dio solo lo sa.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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