Intervista a Ludo, talentuosa compositrice, cantante e violoncellista italiana che vive a Parigi e che sarà in concerto questa sera, 27 settembre, all’Officina Pasolini di Roma.
I live di Ludo sono esperienze immersive, in cui lo spettatore viene guidato dalla sua musica, accompagnata da una band di cinque giovani elementi: Quentin Feron alla batteria, Titouan Lageat al basso, Hicham El Moueffak al piano, Amalia Coubeau e Adele Piantavigna alla voce e al synth.
Intervista a Ludo
- Ludo, sei una musicista talentuosa e versatile, divisa tra Parigi, Amsterdam e Roma. Come influisce la tua vita tra queste tre città sul tuo processo creativo e sulla tua musica?
Sicuramente la possibilità di vivere e dividermi in più capitali europee ha ampliato i miei orizzonti musicali e mi ha permesso di conoscere e sperimentare tanti mondi diversi, specie il fattore umano: incontrare tante persone diverse con cui condividere e fare musica é sicuramente un gran privilegio.
- Hai un background classico con il violoncello, ma hai esplorato il jazz e la musica contemporanea. Come hai integrato questi generi nel tuo stile personale?
Penso che, in quanto musicista e artista sia super importante poter e saper spaziare tra generi di versi ed imparare anche da ciò che è più lontano da te, per me il jazz è stato oltre che una bella scoperta, una challenge ed un arricchimento incredibile.
- Il tuo live all’Officina Pasolini è il tuo primo concerto in Italia. Cosa significa per te esibirti a Roma, la tua città, e come vivi questo momento così simbolico?
Esibirmi nella mia città é una fortuna ed è difficile esprimere a parole tutto quello che sento! Rappresenta un po’ la chiusura e l’apertura del cerchio di un grande percorso.
- Hai parlato del tuo concerto come di un modo per condividere i tuoi segreti, storie e pensieri con il pubblico. Come riesci a trasformare emozioni così intime in musica?
E’ sempre stato abbastanza naturale per me associare la musica a flussi di pensiero ed emozioni, prima ancora delle note e delle melodie penso a cosa ho voglia di raccontare ed esprimere. Dove non posso comunicare a parole ho sempre cercato di dare spazio alla musica.
- Descrivi i tuoi live come esperienze immersive. Cosa speri che il pubblico provi durante il concerto, e come costruisci queste atmosfere coinvolgenti?
Preparando questo live ho cercato il più possibile di pensare a un grande filo conduttore che inizia dalla musica e finisce con le immagini ed i colori. Ho preparato, con l’aiuto di una regista (Ira Giansante) per 8 mesi proiezioni e video che potessero aggiungere e raccontare ancora meglio la musica che suoniamo.
Spero di poter coinvolgere gli spettatori e regalargli un pezzetto di tutto questo percorso, spero si sentano trasportati ed emozionati come lo siamo noi nel farlo.
- Il tuo sound è un mix originale di indie, jazz e groove. Quali artisti o influenze musicali ti hanno ispirata nel creare questo stile così unico?
La mia più grande ispirazione è sempre stato il gruppo americano Crumb, penso ci sia un tipo di sound e di texture incredibile.
- Infine, cosa possiamo aspettarci dal tuo futuro musicale? Ci sono progetti in cantiere dopo questo concerto a Roma?
Spero tornare presto a suonare a Roma ed in Italia, appena tornati a Parigi andremo in studio per registrare un album! Sarà un anno pieno di cose belle e novità.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.