Malik Harris Eurovision 2022 Germania

La Germania, per cercare di dimenticare il pessimo risultato dello scorso anno, presenta in gara all’Eurovision 2022 Malik Harris, con il brano Rockstars.

Figlio del noto presentatore teutonico Ricky Harris, Malik all’eta di 13 anni ha iniziato a realizzare cover con la sua chitarra.

Dopo aver pubblicato alcuni singoli, l’artista nato nel 1997 è stato notato dalla label Universal Music Germany, con cui ha firmato il suo primo contratto discografico.

Nell’estate 2019 ha pubblicato il suo EP d’esordio Like That Again.

Intervista a Malik Harris, rappresentante della Germania all’Eurovision 2022

Sono molto emozionato e non vedo l’ora di poter salire su quel palco!

Quando hai deciso di diventare musicista, come tuo padre e i tuoi nonni, l’hai percepita come una scelta naturale, o hai sentito la pressione di dover compiere quella scelta?

No, nessuna pressione. È stata totalmente una mia scelta. Ho anche comprato la mia prima chitarra senza dirlo ai miei genitori. Sono cresciuto con la musica intorno a me, piace a tutti in famiglia. C’è sempre stato qualcuno che suonava o ascoltava musica tipo Michael Jackson o i Queen. La mia passione si è sviluppata davvero molto presto, adoro ascoltare musica. Mi piace entrarci dentro, per analizzare, capire cosa comunicano gli autori. A un certo punto ho deciso che volevo scrivere musica, suonare, esibirmi, e mi sono detto: sai che c’è? Compro una chitarra e vediamo cosa succede. Nessuna pressione.

Che differenze hai rilevato tra i tuoi tour da solo, e le aperture per grandi artisti come LP, James Blunt o Tom Odell?

Quando sei in tour da solo sai che le persone vengono appositamente per vedere te. Sai che hanno speso parte del loro tempo per ascoltare la tua musica, ed è grandioso.

Invece supportando altri artisti, il pubblico non è lì per te, ma per loro. Quindi è una sensazione strana sapere che stai per salire su un palco con migliaia di persone davanti che a volte non sanno nemmeno chi tu sia! E non sono lì per te.

Ad ogni modo, è molto bello perché è una sfida, devi salire sul palco e sai che devi convincere il pubblico presente ad ascoltarti, mostrare loro cosa sai fare, devi convincerli a ballare, muoversi ed è una bella sfida! Ma è meraviglioso, perché ogni volta che scendo dal palco, mi sento come se avessi fatto nuove amicizie.

Cosa ti hanno insegnato queste esperienze di cui ci hai parlato?

Ho imparato moltissimo, la maggior parte dei grandi artisti che ho accompagnato sono umili, rilassati. Non sono arroganti o cose simili, e ciò è rassicurante. Da James Blunt, in particolare, ho imparato che non ci sono errori sul palco. Se sbagli qualcosa, non è mai una cosa negativa. Il pubblico apprezza sempre quando l’artista in qualche modo sbaglia, lo fa apparire più umano.

Se tutto procede liscio sul palco non c’è magia, con lui c’era spesso qualcosa che non andava sul palco, ma totalmente rilassato diceva: ‘Non importa, va bene così, ricominciamo.‘ La gente apprezzava molto, cominciava a urlare più forte. Ho imparato come far sparire tutta la pressione che mi mettevo addosso.

Nella canzone che porti in gara all’ Eurovision abbiamo percepito svariati turbamenti, parole malinconiche molto toccanti. C’è un evento reale che ti ha ispirato?

Sì, c’è stato un evento specifico che ha ispirato il brano. Stavo guardando un episodio di “The Office”, una serie tv statunitense. E’ un comedy show molto divertente, ma c’è stato questo episodio, in un giorno in cui volevo rilassarmi e svuotare la mente, una scena in cui un personaggio ha detto la frase: “I wish there was a way to meet you in the good old days before you actually left them.

Questa frase mi ha colpito profondamente, ho dovuto mettere in pausa e ho pianto, veramente! Mi ha fatto riflettere molto su me stesso, sulla vita, su di noi come esseri umani. Mi ha mostrato che passo molto tempo a pensare al passato, in maniera malinconica, ripensando con nostalgia a quand’ero piccolo, a quei cari vecchi giorni che sono del tutto passati.

Mi rendo conto di essere cresciuto e non sono più così spensierato e scapestrato come quando ero piccolo, adesso sono cresciuto e diventato una persona che pensa molto, su svariati argomenti, ci sono un’infinità di preoccupazioni con cui mi confronto e mi ha fatto pensare che vorrei ritornare bambino nuovamente. Mi piacerebbe poter tornare a quei tempi, dove non pensavo a niente, ero semplicemente felice e giocavo in giro coi miei amici.

Questa è la prima cosa che ho compreso, ma Rockstars, la canzone che presento parla anche del fatto di ricordare che tutti noi possiamo provare a concentrarci per ritrovare quei bei giorni qui e adesso, non nel passato. E’ una cosa tipicamente umana ricercare la felicità nel passato, quando è finita.

Hai presente quando una situazione finisce ti guardi indietro e dici: è stato fantastico! Ebbene, quella concezione dovrebbe essere cambiata e dovremmo saper riconoscere che le cose belle stanno dovremmo cercarle nel presente, non nei giorni passati.

Malik Harris Eurovision 2022 Germania

Presumo, quindi, che tu non abbia molti rimpianti del passato?

No no, ne ho alcuni anch’io, ma evito di concentrarmi su quelli, proprio perché cerco di non pensare al passato così tanto, ma voglio vivere il presente. Quando sarò molto anziano, vorrei guardarmi indietro e dirmi: sì, ho fatto qualche errore, ma ho vissuto davvero! Ho trascorso tantissimi bei momenti, sono riuscito ad invecchiare. E sarò sicuramente sono molto felice di questo.

Quanto e in che modo la pandemia ha cambiato il tuo approccio alla musica?

Un po’, ho capito molto su di me e sulla mia musica. Prima della pandemia ero sempre in tour e mi piaceva tantissimo. Suonare su un palco è la cosa più bella del mondo. E mi è stata portata via senza preavviso, di colpo, quindi ho cercato di trascorrere il tempo durante la pandemia per concentrarmi su ciò che non riesco a fare solitamente. Ho trascorso anche giorni in cui non ho fatto assolutamente niente di niente e penso che sia giusto così.

Molti dicono di essere stati molto produttivi. Io ho passato alcuni giorni sul divano pensando alla vita, e ho appunto compreso molto su di me, sui miei amici, sulla mia famiglia… Certo, anch’io ho composto alcuni brani, ma questa situazione è stata del tutto differente, spaventosa, e strana. L’abbiamo affrontata tutti in maniera diversa e va bene così.

Conosci la musica Italiana?

So che l’Italia lo scorso anno ha vinto proponendo un grande show! Se quello è il biglietto da visita… credo sia bellissima!

Cosa ti aspetti da questa esperienza eurovisiva?

Non vedo l’ora. Sono stato in Italia da bambino, con la famiglia del mio migliore amico e andavamo in vacanza ogni anno. Venivamo spesso in Italia e ci siamo sempre divertiti molto. E’ passato troppo tempo dall’ultima volta che sono stato nel vostro paese e non vedo l’ora di tornare perché è dalle persone che impari molto di un territorio.

Gli italiani hanno sempre una splendido sorriso, è come se brillassero e non vedo l’ora di incontrare tanta gente nuova. Suonare la mia musica, assaporare la cultura italiana, farla mia e sono felicissimo e impaziente di raggiungervi.

E chi lo sa, magari l’anno prossimo saremo da qualche parte in Germania…

Forse, si, suona come un bel piano!