Nikki

La Superluna di Drone Kong, il progetto di Fabrizio ‘Nikki’ Lavoro, torna con due nuove canzoni d’amore per il San Valentino di HalloweenNOSFERATU e la b-side SPETTRO, disponibili da venerdì 13 ottobre per ADA Music Italy.

Voci, chitarre e batterie arrivano dal salone di un castello vuoto: in Nosferatu, un vampiro, di quasi 700 anni, s’innamora e inizia a percepire la realtà in modo diverso. Una canzone che parla di nuove possibilità, quando la speranza si era ormai persa, e di un ennesimo nuovo inizio. Con un mood da mare d’inverno e rock dark accompagnato da un basso ipnotico, il brano ci ricorda che l’amore è la droga più potente dell’universo.

Il lato-b di Nosferatu è Spettro, un omaggio alle colonne sonore spettrali degli Sqürl di Jim Jarmush. Tra chitarre dark-surf riverberate e la batteria lenta, il vento che soffia tra gli alberi accompagna un coro che arriva dall’oltretomba: le voci di chi non c’è più ricordano ai viventi che l’amore va oltre la morte.

Nosferatu e Spettro celebrano il San Valentino di Halloween, nella cornice suggestiva di Venerdì 13, come monito per non perdere mai la speranza perché anche un vampiro, dopo 700 anni, può tornare ad amare.

Intervista a Nikki

La Superluna di Drone Kong, come definisci il progetto?

Sono le canzoni che faccio di notte quando la città si calma e il cellulare non squilla, è un progetto solista ma con un sound da rock band. Per me è musica che può essere ascoltata sia da soli in cuffia sia in un locale a volume. È un estensione della parte di me che condivido in radio tutti i giorni, diciamo il mio lato più lunare.

Si tratta di un progetto obiettivamente fuori da ogni logica di mercato. Da dove nasce l’idea di proporre un disco così folle?

Ahahah, lo prendo come un complimento!

Anch’io uso l’aggettivo ‘folle’ con leggerezza poi in realtà non mi rivedo nella definizione del vocabolario.

Anzi per me i folli veri sono quelli che per esempio negano il riscaldamento globale o non escono mai dalla cosiddetta zona di comfort.

Nella musica invece mi sembra assurdo ci siano canzoni firmate da 15 persone, come ci fossero delle fabbrichette dove si lavora solo per costruire la prossima hit.

Le canzoni Superluna sono senza filtro e calcoli, non sono create per diventare tormentoni estivi, io cerco solo di esprimermi per poi condividere con chi avrà voglia di ascoltare. Tra i messaggi che ricevo molti mi hanno detto che percepiscono una sensazione di freschezza. Chissà, forse la purezza di intenti può dare questa sensazione oppure un’idea di follia, dipende dalla sensibilità di chi ascolta. A me in ogni caso va bene tutto, sono contentissimo di come sono venute e soprattutto mi rappresentano al 100%

Nosferatu” esprime un messaggio chiaro, un invito a non mollare. Soprattutto in amore… Cosa rappresenta per te questa canzone?

Oh a me piace un sacco. Avevo comprato un basso nuovo e dopo aver suonato 4 ore mi è uscito il giro principale poi pian piano è venuto fuori il testo.

Se c’è una cosa bella dell’etá che avanza è che si accumula esperienza e ogni tanto mi sento come i vampiri del film di Jim Jarmush che hanno uno 800 l’altra 2000 anni e hanno attraversato diverse epoche cercando di adattarsi ai cambiamenti e alle persone che si perdono per strada. A volte sembra sia tutto finito poi una scintilla ti riaccende.

Anche “Spettro” celebra l’amore, ma in maniera differente. Musicalmente sono due pezzi molto differenti, ma qual è il punto di contatto?

Mah a me sembrano molto legate dal punto di vista musicale. Hanno questi riff tetri e ipnotici e la stessa impostazione da band con basso, batteria e chitarre però in Spettro mi piaceva l’idea che a cantare fosse un coro che arriva dall’aldilà rivolgendosi a chi è ancora vivo.

La sera in cui è uscita sono andato al Leoncavallo a vedere Cosmo e ho visto una scritta che diceva : ‘Solo chi vive nel cuore di chi resta non muore mai’

Il concetto è un po’ quello.

Nikki, il tuo lavoro a Radio Deejay ti porta a confrontarsi quotidianamente con la musica contemporanea. Perchè hai deciso di discostarti in maniera così marcata?

Beh non è una scelta calcolata, io cerco di fare musica che rispecchi il mio gusto e che mi rappresenti. Poi il concetto di contemporaneità è relativo.

Secondo me una canzone alla Black Sabbath che parla di cambiamento climatico è più contemporanea di un reggaeton prestampato che parla di fiesta, noche e altre parole spagnole a caso. Per esempio per me la canzone italiana più bella del momento è la nuova di Ditonellapiaga che è fondamentalmente un pezzo chitarra e voce. Ci sento una sincerità e purezza che mi portano nel presente e la percepisco come moderna. Anche Ariete che riempie i palazzetti di suoi coetanei è uscita con due singoli chitarra e voce quasi sussurrati. Post Malone in cameretta aveva il poster di Ozzy Osbourne e secondo me nella sua musica si sente, pur incastrandosi nel momento che viviamo.

Dua Lipa ha dei singoli strafighi che sembrano roba da Studio 54 registrata adesso.

Pensare che il suono contemporaneo sia un beat trap preso in rete con la voce autotunata male secondo me è un po’ riduttivo e superficiale.

Nel 1994 hai vinto il Disco per l’estate con “L’ultimo bicchiere”. Che ricordo hai di quel periodo?

Ho molti ricordi legati a quel periodo, alcuni belli altri meno. Volevo suonare e farmi conoscere e quella fu un occasione importante anche se fu strano essere catapultato nel mondo della televisione. La percezione generale era che fossimo di colpo diventati gli Aerosmith ma questo non si tradusse in decine di concerti nei locali come avrei voluto.

In ogni caso mi fa piacere vedere che anche dopo trent’anni ci siano così tante persone legate a quel momento.

Max Pezzali ultimamente ha inserito “L’ultimo bicchiere” nella scaletta del tour. Che effetto ti fa riascoltarla?

Sì Max l’ha reinserita in scaletta già anni fa e in qualche occasione l’abbiamo anche suonata insieme nei palazzetti. A Torino durante un suo concerto e al Forum di Milano per la festa Deejay con anche l’orchestra, è stato bellissimo! Sono contento per Max e anche per Mauro (Repetto), con modalità diverse stanno ottenendo il riconoscimento che meritano da sempre.