Dopo il terzo posto di due anni fa e la delusione per lo zero ottenuto al televoto nel 2021 a Torino, la Svizzera si affida a Remo Forrer.
Il giovane cantautore elvetico porta sul palco un brano di denuncia sociale intitolato Waterguns.
Intervista a Remo Forrer, rappresentante della Svizzera all’Eurovision 2023
Remo benvenuto. Cominciamo parlando dalla tua canzone, “Waterguns”, qual è il messaggio che vuoi portare sul palco?
Waterguns è un appello per la pace, racconta di un ragazzo che giocava con le pistole ad acqua quand’era piccolo ed ora invece combatte con armi vere, che è la parte triste della storia. Inconsciamente è la situazione attuale del mondo,. Si, è un appello per la pace, un uomo ora in guerra per la sua vita e la sua famiglia, il che è molto triste. Sono molto colpito dal brano in quanto ho 21 anni, ed è l’età in cui in Svizzera cominci il militare e così penso a tutti quei ragazzi della mia età che non lontano da noi devono realmente combattere per la propria nazione ed è molto dura. E’ triste. Dalla prima volta che l’ho ascoltata, ho capito che sarebbe stata la canzone adatta per un grande palco com’è quello dell’Eurovision.
Cosa significa per te l’Eurovision?
E’ un fantastico viaggio e una delle cose più belle che puoi fare musicalmente. È grandioso farne parte, stupendo. Apprezzo ogni momento che mi fa vivere.
Cosa ti aspetti da questo Eurovision?
Spero mi dia l’opportunità di far conoscere la mia musica in tutto il mondo e mettermi in contatto con tanta gente diversa. Mi sento onorato ogni volta che ricevo riscontri dal pubblico sulla canzone e sulla mia voce.
Secondo te, quanto sono importanti i social media per far conoscere i tuoi brani?
I social media hanno un forte impatto al giorno d’oggi e faccio del mio meglio per essere presente e mostrare al pubblico la mia vita di tutti i giorni. Un modo affinché anche chi mi segue ne possa far parte. È molto bello rimanere in contatto con i fan e ricevere feedback ogni giorno.
Il tuo brano è in inglese, ma tu ti senti più vicino alla scena tedesca, francese o italiana?
È un’ottima domanda, amo la lingua italiana, la amo anche come paese, ho passato molte vacanze in Italia e amo la vostra musica. È affascinante. Si, amo tutto dell’Italia!
C’è qualcosa che conosci dell’Italia in particolare? Cantanti, musica che ti piace, o anche luoghi
Qualche giorno fa ho incontrato Marco Mengoni a Zurigo e ho potuto chiacchierare un po’ con lui. È un bravo ragazzo, fico. Quand’ero piccolo andavamo sempre al Lido di Jesolo, vicino Venezia ed era sempre splendido.
Come vedi la scena musicale svizzera? C’è un genere che prevale?
Mio padre fa musica tradizionale svizzera, suona la fisarmonica. Sono cresciuto con la musica folk svizzera, nel cuore del Canton San Gallo e li è molto famosa, ma non all’estero. Ma è buona musica!
Dato che sei cresciuto con la musica folk, hai mai pensato di cantare in romancio?
No, non ci ho mai provato prima!
Secondo te, il modo di percepire l’Eurovision è cambiato dal successo internazionale avuto dai Maneskin o anche da Rosa Linn dopo il contest?
Ottima domanda, sicuramente sta guadagnando popolarità di anno in anno, ci sono nuove nazioni che si aggiungono. Quest’anno siamo 37 che è un bel numero, e spero che presto possa esserci il successo per la Svizzera! E che avremo successo anche nel resto del mondo!
C’è qualcuno degli altri partecipanti che sei curioso di vedere dal vivo?
Penso ci siamo molti brani interessanti, sarà una dura lotta, anche nella prima semifinale per accedere alla finale, ma la sfida il sale della vita, vediamo come andrà.
I tuoi impegni futuri post Eurovision?
Sono al lavoro su nuova musica al momento, è il mio obiettivo pubblicarla subito dopo, mantenere i rapporti coi fan e divertirmi.
E magari ti vedremo dal vivo anche in Italia.
Sarebbe grandioso, tornerò sicuramente in Italia.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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