Site icon imusicfun

Intervista a Syria: “Loredana Bertè? L’ho sempre sentita vicina”

Syria

Syria è la vincitrice della prima edizione di Star in The Star, il nuovo talent show di Canale 5. Un programma, condotto da Ilary Blasi, che non ha riscontrato il favore unanime del pubblico, ma che ha visto protagonisti numerosi artisti e rappresentanti della musica italiana.

Syria, che ha interpretato Loredana Bertè, è intervenuta ai microfoni di Carlotta Tedeschi su Radio Italia Anni 60.

Intervista a Syria Star In The Star

Cosa ha rappresentato per te l’avventura di Star in the star?

«E’ stata un’esperienza incredibile, inaspettata perché mi sono messa alla prova con un meccanismo molto grande. Non è stata una passeggiata, perché ho dovuto indossare per tutto il tempo una maschera e, per giunta, soffro pure di claustrofobia…».

Il programma ha subito un po’ di critiche a causa della somiglianza con Tale e Quale Show e Il cantante mascherato…

«Se ne è detto di ogni, ma si tratta di un format tedesco che è stato acquisito qua in Italia, il fulcro erano le maschere, quindi non c’era solo un lavoro di trucco o di protesi, come nel caso del programma di Carlo Conti. Per quanto mi riguarda ho dato il massimo, ma si è trattato di un grande lavoro di squadra, ringrazio tutti, dalla produzione ai costumisti».

Hai gareggiato con diversi colleghi, come ti sei trovata con loro?

«Bene, eravamo tutti in ottime mani. Mi sono ritrovata in finale con Alexia che interpretava Michael Jackson e Lola Ponce che indossava i panni di Mina. Ci siamo trovate noi tre sul podio, poi è andata che hanno votato tanto la Bertè. Il lavoro svolto è stato sinonimo del mio amore per Loredana, credo di avercela messa tutta per rendere questo omaggio il più possibile simile all’originale. Cosa impossibile, però, ci ho lavorato».

Loredana Bertè è entrata in te o sei tu che sei entrata in lei?

«È Loredana che è entrata in me, credo sia andata così (sorride, ndr). Poi, di puntata in puntata, le cose sono sempre andate meglio al punto da acquisire con naturalezza delle inflessioni senza dovere studiare più di tanto. Di volta in volta decidevamo insieme al vocale coach quale pezzo realizzare, un attitudine che ho voluto conservare fino alla fine».

Syria se le cose le fa, le fa seriamente…

«Questo è sempre stato il mio motto! Dico sempre che non mi prendo sul serio, ma le cose le prendo seriamente e così è andata. Devo essere sincera, all’inizio ho intrapreso questa avventura con i piedi per terra, mi sono buttata, anche se non ero tanto convinta, avevo paura di fare errori. Poi ho cominciato a vivermela con leggerezza, ripensando al periodo allucinante che tutti abbiamo vissuto, così mi è venuta una grande voglia di leggerezza e di ironia».

Vittoria a parte, ti ritieni soddisfatta di questa esperienza?

«Ho sempre avuto bisogno di provare cose nuove, fa parte del mio carattere. Caso vuole che, arrivata questa proposta, mi hanno chiesto chi avrei voluto interpretare. La mia carriera è iniziata a Sanremo Giovani con “Sei bellissima” della Bertè, da lì passai al Festival del ’96 e vinsi tra le Nuove Proposte con “Non ci sto”. Penso sia stato il destino, fin da piccola Loredana è sempre stata l’interprete più vicina ai miei gusti e al mio modo di raccontare le cose. Per questo ho scelto di omaggiare proprio lei, mi è sembrata la chiusura di un cerchio».

Syria Star in the star

Exit mobile version