I Little Boys, esplosivo Power Duo italiano nato artisticamente in Giappone, pubblicano 殺害SATSUGAI, il nuovo singolo, il primo scritto in Giapponese, mixato e masterizzato a Tokyo da Kazunori Okamoto.
Il singolo arriva a poche settimane dalla pubblicazione del video di Esagera, contagioso e irresistibile brano-manifesto contenuto nell’album di debutto “Little Boys”, pubblicato a dicembre 2022 per Engine Records, e anticipa il secondo album in uscita prossimamente, che avrà collaborazioni importanti come Toshikazu Yoshioka (Miyavi, The Stokes, 8otto, Fat Joe e altri), Stuart Sikes (The White Stripes, Loretta Lynn, Cat Power e altri) Kazunori Okamoto e Livio Magnini (Bluvertigo).
I Little Boys raccontano: «殺害 Satsugai significa letteralmente omicidio, assassinio, il testo esprime un fantomatico benvenuto al mondo, l’inizio e la sua estensione, la comprensione, il processo di crescita e la successiva metamorfosi in qualcos’altro, in un ciclo continuo cosciente, da qui il dolore, il cuore è fragile, proprio perché è lucido e presente, nessuno può fermare questo processo infinito e multiforme che è la vita.»殺害 Satsugai racconta di come sia necessario uccidere metaforicamente noi stessi per rinascere in un ciclo continuo di progresso ed ambizione:
«Quando dico – continua Elle, frontwoman del duo – che l’erba cresce anche senz’aria, parlo di un paradosso e di un’impossibilità; ma è proprio questo che cerchiamo, l’impossibilità come stile di vita, la sfida. Questo testo è un messaggio in codice da decifrare, questo brano è stato mixato e masterizzato a Tokyo da Kazunori Okamoto, ingegnere del suono noto per avere lavorato a molte colonne sonore di anime e di drama. Siamo onorati e insieme orgogliosi di essere riusciti a lavorare a questo progetto con lui.
Il significato dei numeri 4 -3-9 sono associate al ciclo di vita come nascita sofferenza e morte, rispettivamente il suono fonetico del numero 4 in Giapponese significa morte, infatti è considerato un numero sfortunato, non viene utilizzato nemmeno per numerare le stanze degli ospedali o degli appartamenti, in molti ascensori dal 3 si passa direttamente al 5.
Il numero 3 può essere interpretato come nascita, ricorre in vari proverbi Giapponesi con significato di evento positivo e prosperità, il 9 è invece associato alla sofferenza e dolore, anche questo numero si troverà difficilmente esposto in Giappone. Tra le righe, uccidere è uccidere se stessi metaforicamente compresi nel ciclo di vita morte e rinascita.»
Intervista ai Little Boys
Un saluto ai Little Boys. Come mai avete scelto di proporre per la prima volta un brano in lingua giapponese?
Abbiamo scelto di scrivere un brano in Giapponese perché siamo davvero interessati all’aspetto linguistico e culturale del Giappone, quindi abbiamo deciso di scrivere questo testo con l’aiuto di un nostro amico Giapponese cercando di usare metafore e illustrare situazioni tramite sensazioni ed esprimere significati attraverso contraddizioni, questo testo in Giapponese è un rebus davvero interessante.
Qual è l’aspetto della lingua giapponese che più vi affascina?
L’aspettò che più ci affascina è il suono, questa è la cosa che più ci seduce, come suona il Giapponese, tralasciando la parte grammaticale e le infinite caratterizzazioni di significato o parole uniche per esprimere concetti di cui ogni lingua ne è la rappresentante ufficiale, più di ogni altra cosa ci è piaciuto semplicemente il suono e la scansione ritmica che hanno le parole.
Quali sono i punti di contatto tra “Satsugai” ed “Esagera”?
A livello sonoro sono completamente diverse, Satsugai è suonata con lo slide a differenza del classico plettro, mentre a livello di significato Esagera e Satsugai esasperano entrambe un approccio epicureo alla vita, da me (Elle) denominato “inno alla vita“.
Cosa rappresenta nel concreto la metamorfosi della quale parlate nel nuovo singolo?
Nel nuovo singolo il concetto di metamorfosi è biologica/esistenziale/espereziale, ponendo rilievo più sulla transizione che alla metamorfosi, rappresenta semplicemente il ciclo continuo attraverso diversi step, il testo si sofferma maggiormente su questi passaggi, incanalati nella metamorfosi come sensazioni e sentimenti che acuiscono il senso di sfida nei confronti di se stessi e della vita, potremmo quasi intendere questi passaggi tra una metamorfosi e l’altra come erogatori motivazionali.
Si può definire il brano come un inno alla vita?
Assolutamente si, proprio perché esiste la metamorfosi c’è vita, proprio perché consapevoli della morte e proprio perché la morte esiste è possibile parlare di vita.
Questo brano altro non è che una propulsione a vivere anche se le parole e i simboli che fanno parte del testo parlano dell’opposto ma proprio per questo si riesce a vedere nitidamente l’altra faccia della medaglia.
La vostra storia artistica nasce per caso su un volo aereo. Ci potete spiegare nel dettaglio la genesi del vostro progetto?
Il nostro progetto ha avuto la prima scintilla su quel volo, nell’incontro e nel sogno, la realtà è sempre piuttosto diversa da come la si immagina, difatti il viaggio in Giappone è proseguito in solitaria, il progetto vero e proprio è nato ben dopo il primo incontro ed è stato tutto così facile e a portata di mano da quasi non renderci conto di quello che stavamo realizzando, abbiamo e stiamo proseguendo divertiti e appassionati come dei bambini che non sono ancora disincantati.
La facilità con cui interagiamo ci ha permesso di creare molte canzoni sia nel primo che nel secondo Album, siamo un Duo  e dopo varie esperienze con altre band possiamo affermare entrambi di interagire meglio con un approccio riduzionista che ci permette di scoprire le nostre qualità e di esasperarle e marcarle, evidenziandole e riuscendo a dare carattere al nostro progetto.
Il secondo album in quale aspetto si differenzia maggiormente rispetto al primo?
La differenza tra questo Album in uscita e il precedente si potrà sentire nella cura del suono. Abbiamo acquistato, dopo una lunghissima ricerca, amplificatori più vintage dal suono particolarmente “ricercato” questo nel secondo Album avrà un differente impatto e ovviamente la cura dei mix engineering che ci hanno lavorato, Toshikazu Yoshioka, Stuart Sikes, Livio Magnini.
Qual è stato il complimento più bello che avete ricevuto da quando avete iniziato a fare musica?
Il complimento più bello è vedere perfetti sconosciuti che dopo il tuo live si complimentano e stanno a parlare ore con te, questo ci riempie di gioia, il complimento a parole più bello che è risuonato in più persone è stato qualcosa del tipo:
-“nuovi baluardi di questa rara essenzialità musicale”
-“Ci sono dei dischi che ci finiscono in mano quasi per caso ma che poi si meritano ascolti e attenzione come se li aspettassimo da una vita”
-“Ho ascoltato più e più volte e non credevo che esistesse ancora roba così “
Questo ci fa dedurre che stiamo facendo qualcosa che anche se non lo è, per certi versi è qualcosa di strano e originale e questo piace e a noi va benissimo così.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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