Giorgia presenta l’album “G”: “Un rinascimento”, tra rinnovamento, consapevolezza e coraggio

Dopo un anno travolgente fatto di successi e riconoscimenti, Giorgia presenta il suo nuovo album di inediti intitolato “G”, in uscita il prossimo venerdì 7 novembre 2025. Un progetto che, come racconta l’artista, «non è un vero concept album, ma rappresenta la Giorgia di oggi», la donna e la cantante che ha deciso di rimettersi in gioco, «ripartendo da sé stessa e dalla musica».

Il 2025 per Giorgia è stato un anno intenso: dal palco dell’Ariston (dove con La cura per me ottenne il sesto posto, tra polemiche) alla conduzione televisiva per la seconda stagione di X Factor, l’artista ha saputo attraversare più registri espressivi. Il brano presentato a Sanremo, oltre ad ottenere certificazione Platino, è diventato uno dei simboli del 2025 con oltre 150 milioni di stream globali.

Parlando del nuovo capitolo della sua carriera, Giorgia afferma:

«Sono come Terminator 2, ogni volta che lo stendono mi riformo… Questo momento è un altro rinascimento».
E ancora:
«Non è la prima volta che accade, ma la cosa bella di non avere più vent’anni è che le cose si trasformano».

Queste parole di Giorgia riassumono l’anima del progetto. Dopo quasi tre anni dal suo ultimo lavoro, questo album è nato da un desiderio profondo di rimettersi in gioco, confrontarsi con suoni contemporanei e costruire una versione autentica e moderna di sé stessa.

La sperimentazione è evidente: collaborazioni con giovani autori (come Still Charles, Alessandro La Cava, Federica Abbate, Jeson e Rondine) e produttori come Dardust («il modo migliore di esprimermi è stato assecondare anche i miei gusti che sembravano lontani all’apparenza») e la scelta di contaminare il proprio stile vocale con nuove timbriche.

Temi del disco: identità, fragilità e forza

“G” esplora temi che da sempre abitano il repertorio di Giorgia: amore come salvezza, fragilità come forza, empatia e rispetto come linguaggio universale. Ma lo fa con un accento nuovo, maturato.

Nel nuovo album emerge un filo comune fatto di introspezione e crescita:

«Ho imparato che non è necessario parlare di ideologie. Basta trasmettere rispetto e solidarietà».
La libertà nella fragilità, il cambiamento nella continuità, l’amore come atto di salvezza: sono tutti elementi che compongono “G”. Riguardo a uno dei brani più intimi, Giorgia racconta:
«Come parlare alla me ragazzina, quella che stava chiusa in una stanza».
E ancora:
«Nell’essere donna, con il mio passato, non potevo dire che c’è qualcuno a cui affidare interamente la propria felicità».

«Ho imparato che non è necessario parlare di ideologie. Basta trasmettere rispetto e solidarietà».
In un periodo in cui spesso la musica è misurata a colpi di clic e hit immediate, Giorgia afferma che il senso stesso dell’arte è il contatto con l’emotività. Nei momenti dove la malinconia si fa intensa, la leggerezza entra con ironia. Come quando racconta Strappami il cuore, un brano che può sembrare spensierato, ma che nasconde emozione pura:
«Ogni pezzo che scrivo è una parte di me che torna a cantare con gli altri».

In Corpi celesti, invece, rivela il suo rapporto con Emanuel Lo, che appare come musa e compagno: «Gli autori sono intervenuti con delicatezza, io sono scesa poco in mezzo». In Paradossale, frammenti di fragilità si alternano a momenti di forza. E Rifare tutto introduce sfumature urban, facendo capire come il disco non si cristallizzi in uno stile solo.

La cantante non nasconde che il periodo post-Covid l’abbia messa in difficoltà:

«Ero confusa… uscivo dal Covid con la sensazione di non capire più il mondo della musica… Pensavo che bastasse fare quello che sentivo, ma l’industria era cambiata, la scrittura era cambiata, persino il modo di cantare».

Ma da quella fase di disorientamento è nata la voglia di scegliere la musica con una nuova consapevolezza:

«Ho chiesto aiuto a un team… Non è debolezza, è maturità».

Uno dei punti centrali dell’album è la versione in duetto del brano La cura per me, che apre e chiude il progetto. Giorgia spiega:

«Blanco l’aveva scritta per me… Nella versione insieme ho cambiato il finale per dire ‘non sarò mai più sola per me’, un tocco di indipendenza».
Una dichiarazione che coniuga stile vocale e messaggio femminile con autenticità.

Parallelamente all’uscita dell’album, Giorgia torna live nei palasport italiani a partire dalla data-zero del 25 novembre 2025 a Jesolo. Il tour toccherà le principali città italiane – molte già sold-out – e proseguirà nella primavera del 2026. Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.

«Ci sarà una parte più intima e una più libera, dove il pubblico potrà cantare i brani».
Pur avendo registrato numeri da stadio, l’artista chiarisce:
«Il bello della tournée è che fai tante date, viaggi… Lo stadio è un altro tipo di emozione… Io preferisco il contatto, la tournée, viaggiare… Non voglio scalate troppo alte. Ne farei al massimo uno o due! Io vorrei tornare nei club!».

“G” rappresenta una tappa essenziale della carriera di Giorgia: un punto di sintesi tra la sua eredità artistica e la volontà di guardare avanti. In un’intervista ha dichiarato:

«Mi sono ricostruita addosso i vestiti e mi sono rimessa a cantare».
E ancora:
«Questo disco suona moderno senza rinnegare il passato».
La coerenza con sé stessa, l’apertura a nuove sonorità e la presenza di testi profondi rendono “G” un punto di partenza, non solo di arrivo.

In questo momento particolare della sua carriera, Giorgia è una donna che sceglie di ritornare al centro, non come diva distante, ma come narratrice delle proprie emozioni. Il percorso di “G” è un dialogo con le generazioni, con il presente e con il suo pubblico fedele e in evoluzione.

“G” non è solo un titolo: è un simbolo, una rinascita. Giorgia, dopo tante stagioni artistiche, dimostra che l’innovazione può convivere con l’identità. Questo disco suona moderno, ma non rinnega il suo passato.
Ha affrontato la paura di risultare “giovanilista”, ha studiato la propria voce, ha accettato che la musica cambi e che lei stessa debba cambiare.

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.