Tra i protagonisti di Eurofesta 2025, il primo show italiano dedicato all’Eurovision Song Contest, ci sono i moldavi Sunstroke Project, terzi classificati all’Eurovision 2017 di Kiev.
I SunStroke Project si sono distinti per la fusione unica di musica dance, pop ed elementi strumentali. La formazione attuale è incentrata sul cantante Sergei Yalovitsky e sul celebre sassofonista Sergey Stepanov. Hanno ottenuto fama internazionale grazie a due partecipazioni all’Eurovision Song Contest, in particolare nel 2017 quando hanno conquistato il terzo posto con il brano “Hey Mamma”. Il loro stile è inconfondibile e si caratterizza per l’energia contagiosa e la presenza scenica. Nel 2023, hanno continuato a competere nella selezione nazionale per l’ESC, classificandosi al secondo posto, ma confermando il loro ruolo di rilievo nel panorama musicale est-europeo.
Intervista ai Sunstroke Project, tra i protagonisti di Eurofesta 2025
Sunstroke Project, bentornati in Italia! Come vi siete sentiti quando vi hanno invitato a partecipare al primo evento Eurovisivo italiano?
Oh mio Dio! Per noi sarà un momento speciale. Amiamo tantissimo l’Italia, ci piace visitarla, e suonare dal vivo in Italia è sempre stato un nostro obiettivo importante.
Avete già suonato a Torino per Eurovision nel 2022. Che aspettative avete dal pubblico italiano?
Il pubblico italiano è sempre fantastico! Ci divertiamo sempre. Ogni volta che saliamo sul palco, la gente canta con noi, balla, si diverte. Sentire il pubblico cantare “Hey Mama” o muoversi con l’Epic Sax Guy è sempre un’emozione come la prima volta. In tempi difficili come questi, crediamo che la musica sia fondamentale per unire le persone, farle sorridere e farle stare bene insieme. L’Eurovision è anche questo, creare amicizie.
Cosa deve aspettarsi il pubblico dalla vostra esibizione?
La cosa più importante per noi è che il pubblico si diverta! Ballare, rilassarsi, sorridere: è questo che vogliamo portare sul palco. Se il pubblico è felice, lo siamo anche noi.
Avete anche realizzato una canzone in italiano con Lidia Isac, “Portofino”. Com’è nato questo progetto?
Stranamente, è nato in Norvegia! Abbiamo deciso di cantarla in italiano così, quasi per scherzo, e Lydia ha detto: “Facciamolo!”. È stato difficile adattare le parole alla musica, farle suonare bene nella melodia, ma ci siamo riusciti. Siate sinceri: com’è la nostra pronuncia?
Perfetta! Siete mai stati a Portofino?
Mai! Ma speriamo di andarci presto!
Cosa ricordate delle vostre partecipazioni all’Eurovision nel 2010 e nel 2017?
Ricordi bellissimi! Nel 2010 eravamo giovanissimi, pieni di energia, positività e follia. Nel 2017 eravamo più maturi, con l’obiettivo di fare qualcosa di grande e con musica di qualità. Ogni volta è differente. La prima volta è stata un’esperienza nuova, non sapevamo cosa aspettarci, la seconda volta eravamo più consapevoli dell’ambiente e determinati. Ci abbiamo messo sette anni per tornare, per avere le carte giuste e ci siamo riusciti. Ci piace, per noi è il concorso più grande del mondo.
In Italia si dice “non c’è due senza tre”: vi rivedremo di nuovo all’Eurovision?
Chissà! Mai dire mai… Magari un giorno gli dei ci diranno: “Un’altra volta, ragazzi!” Quindi… dita incrociate!
Cosa rappresenta per voi l’Eurovision?
È una celebrazione della musica, delle buone vibrazioni, della positività. Ma anche di gente folle che balla! È una grande piattaforma per mostrare la nostra musica al mondo. Al giorno d’oggi ci sono talmente tanti generi e gruppi e se vuoi diventare famoso devi trovare la tua strada. Per noi questa è l’Eurovision, ci permette di viaggiare attorno al mondo, è una parte fondamentale della nostra vita artistica.
C’è qualcosa del mondo Eurovision che non vi piace?
A dire il vero… no. Anzi, l’unica cosa che non ci piace è quando i Sunstroke Project non partecipano all’Eurovision! Forse ci dispiace solo che l’Eurovision non si sia mai tenuto nel nostro piccolo e bellissimo Paese, la Moldavia. Sembra impossibile, ma magari, un giorno…
Qual è l’aspetto della vostra musica che vi rende più orgogliosi?
La nostra musica è come un figlio: la amiamo sempre, che sia per Eurovision o meno. Ci mettiamo la nostra energia, il nostro cuore. La cosa più importante è che noi, per primi, amiamo ciò che facciamo. Quando vediamo le persone ballare già dopo poche note, quando la nostra musica rimane nella testa, viene apprezzata sia anche da poche persone… questo ci riempie di gioia.
L’anno scorso avete anche realizzato un remake del tema di Ghostbusters. Com’è nata quell’idea?
È nata anni fa, sarà stato cinque anni fa, volevamo creare un remix. Amiamo il film e la colonna sonora originale. Da bambini tutti nel nostro paese lo guardavano in TV, ci ha segnati. Abbiamo pensato: perché non fare una nostra versione? Abbiamo la passione e le competenze per farlo. Magari faremo anche altri remake. Diteci voi: qual è una famosa canzone italiana che potremmo rifare?
“Nel blu dipinto di blu”, ad esempio!
(intonano il brano) Ottima idea! Ci penseremo!
In che modo le vostre esperienze personali influenzano la vostra musica?
Siamo persone felici, con belle famiglie e figli che amiamo e con cui ci divertiamo. La nostra vita privata ci dà serenità e ispirazione. Per esempio, siamo appena tornati da una vacanza in Grecia con le nostre famiglie. Quando si è ricchi e famosi, le cose vanno sempre bene! (ridono)
Oltre a “Volare”, cos’altro conoscete della musica italiana?
Conosciamo Sanremo, per noi è un festival “misterioso”, i nostri amici in Italia ci dicono che è solo per italiani e difficile competervi, ma è sicuramente affascinante.
Cosa conoscete dell’Italia in generale?
Abbiamo tanti amici che lavorano in Italia. Siamo stati a Roma: immensa, enormi palazzi e bellissima. Anche Venezia ci ha colpiti, anche se… i ristoranti sono carissimi! La prima cosa che mi viene in mente pensando all’Italia è senza dubbio il cibo, è pazzesco: pizza, pasta, tutto! E poi il gruppo dei Måneskin, sono fortissimi! Li ho visti dal vivo in Grecia l’anno scorso, sono spettacolari.
Qual è la vostra opinione sull’intelligenza artificiale nella musica?
Non abbiamo scelta: l’AI fa parte del futuro. Chi non impara ad usarla rimarrà indietro. Ma non deve sostituire la musica umana, dev’essere solo uno strumento. Come Photoshop ha cambiato l’arte visiva, l’AI cambierà la musica, sarà un nuovo strumento. I veri musicisti avranno sempre un posto. Anche se ora i più giovani preferiscono fare musica col computer e sempre meno cominciare la chitarra o il sax. La musica dal vivo, l’emozione umana, non potrà mai essere sostituita. L’AI va usata con intelligenza. Ad esempio, prima non avevamo Zoom come ora, ma continuiamo ad incontrarci di persona, è solo uno strumento per poterci esprimere e rilasciare interviste più agilmente.
Infine, potete lanciare un messaggio al pubblico per invitarlo all’Eurofesta del 13 dicembre?
Ok ragazzi, il nostro messaggio è questo: i Sunstroke Project stanno arrivando e sarà una vera festa! Balleremo, ci ameremo, ci abbracceremo. E ovviamente l’Epic Sax Guy suonerà il suo mitico sax! Sarà fantastico!

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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