Intervista a Limoni: “Devo continuare a dare tutto per raggiungere qualche traguardo”

E’ uscito lo scorso 10 settembre per Visory Indie (con il management di Kovoò Agency) Voglio una tipa coi capelli blu, il nuovo singolo di Limoni, cantautore tra i più promettenti della scena indie emergente italiana.

Con il nuovo singolo Limoni si propone ancora una volta di esorcizzare le delusioni del passato. Il brano, intriso del sentimentalismo caratteristico del cantautore, è prodotto da Node e si distingue dalle precedenti pubblicazioni, strizzando l’occhio al pop-punk e a sonorità synth-pop.

La tipa coi capelli blu è lo stereotipo della ragazza alternativa, l’esasperazione di un concetto che, tuttavia, sarà destinato a rimanere un ideale irrealizzabile relegato nella fantasia dell’artista.

Quella ragazza non esiste e, pur ricercandola in ogni sguardo, l’autore rimarrà costantemente deluso, poiché di fatto nessuna sarà mai sufficientemente “blu“.

La sua musica, definita da alcuni amici “pop-strappavestiti“, è intrisa di citazioni autobiografiche e tratta di sfortune amorose, relazioni incasinate e struggimenti annessi.

Nel 2021 vengono rilasciati i singoli Brucia la stanza, Stare Bene e C’est fini. Quest’ultimo viene subito inserito nell’ambita playlist editoriale Spotify Scuola Indie.

Artista scrupoloso, cura ogni aspetto della sua musica, dalla composizione e stesura dei testi fino all’arrangiamento e alla produzione.

Intervista a Limoni

Appena qualche giorno fa è uscito il tuo nuovo singolo, “Voglio una tipa con i capelli blu”, brano dai toni “alternative” proprio come la tipa che descrivi nel brano. Chi è la tipa?

La tipa non esiste, è uno stereotipo, un’idea nella mia mente di un qualcosa di irraggiungibile. Quando ho scritto questa canzone volevo esorcizzare la fine di una relazione molto particolare e ho sentito il bisogno di ridimensionare certi aspetti che avevo in un qualche modo idealizzato. La tipa coi capelli blu rappresenta qualcosa che si cerca ma che di fatto non si troverà mai, un ideale che mi ha aiutato a comprendere come per stare bene con qualcuno avessi la necessità di ritrovare in un qualche modo me stesso.

Come dicevo prima, in questo ultimo singolo pare tu abbia dato un cambio di suoni e di atmosfere a quelle che erano le tue passate pubblicazioni, sta avvenendo una trasformazione nell’Artista o è solo una semplice manovra?

Penso nessuna delle due. Dico sempre che per un artista è molto importante riuscire a non ripetersi, a trovare nuove vie di espressione e questa volta ho voluto sperimentare qualcosa di alternativo rispetto alle precedenti pubblicazioni insieme al mio produttore, Node. Spero di riuscire sempre a rinnovarmi, a trovare strade per esprimermi in modi alternativi.

Chi è Limoni? Come ti descriveresti al cospetto di chi ti sta leggendo?

Limoni è un cuore marcio, ama gli aperitivi con gli amici e ha un talento nel mettersi nei casini. Sono una persona molto estroversa ma è presente una costante malinconia che fa da tappeto ad ogni momento della mia vita e penso che questo sia un insieme di aspetti che descriva bene la mia musica.

In passato qualcuno ha descritto la tua musica come “Pop-Strappavestiti”… puoi spiegarci il motivo?

Con i miei amici scherzo molto riguardo a quello che scrivo, perché fondamentalmente racconto di fatti che mi accadono e chi mi conosce può ricollegare le canzoni alle varie storie. Ho un rapporto molto complicato con i sentimenti, con le relazioni e la mia musica rappresenta spesso uno sfogo derivante da questo genere di situazioni. Pop-Strappavestiti penso derivi dal fatto di utilizzare una modalità di scrittura e composizione malinconica ma a tratti ammiccante per trattare di problemi di cuore.

I Limoni sono un frutto acido ma allo stesso tempo brilla e profuma, in più sta bene quasi con tutto, per quale motivo hai scelto questo nome d’arte?

Perché i limoni piacciono a tutti! Inoltre penso che questo frutto descriva bene l’esistenza di ognuno di noi. I limoni sono aspri, ma se messi sul piatto giusto fanno la differenza, un po’ come i momenti difficili e duri che condiscono la nostra vita, senza i quali probabilmente questa non varrebbe nemmeno la pena di essere vissuta.

Sin da piccolo, suoni e ti esibisci in pubblico, da dove nasce questa passione e chi, se c’è, ti ha influenzato così tanto?

Io per davvero non lo so, sono l’unico musicista in famiglia ed è una passione che mi porto dietro da quando ho memoria, da quando da bambino pensavo che suonare uno strumento fosse un qualcosa di mistico e in un certo senso impossibile. Mio padre mi ha sempre fatto ascoltare tantissima musica sin da piccolissimo, ma non c’è mai stato un vero e proprio contatto con un musicista che potesse influenzarmi direttamente fino al momento in cui ho intrapreso seriamente questa strada. La persona che in maniera indiretta mi ha maggiormente influenzato penso sia Billie Joe Armstrong, ma purtroppo non l’ho mai incontrato!

Nasci “alternativo” tanto da non ascoltare altro, ma poi ti innamori dell’Indie, come è accaduto tutto ciò e perché?

Perché Alice è stata brava. A me l’indie non interessava, venivo dal pop-punk, dall’alternative inglese e semplicemente era un mondo a cui non avevo prestato attenzione, ma quest’amica molto speciale ha cominciato a propinarmi il genere in ogni occasione. Quando eravamo in macchina insieme io le chiedevo di cambiare musica, le dicevo che non ce la facevo più, ma lei non ha mai mollato e a poco a poco ho cominciato ad apprezzare questa musica fino ad appassionarmene. Ora posso solo ringraziarla, non avevo mai scritto in italiano fino ad allora e, per quanto possa sembrare assurdo, ho scoperto un mondo espressivo assolutamente nuovo e con infinite possibilità.

Cosa si aspetta Limoni dal futuro prossimo?

Le uniche aspettative che ho al momento sono verso me stesso, non voglio fermarmi e sento che devo continuare a dare tutto per raggiungere qualche traguardo: siamo ancora all’inizio. Ho pronta tanta nuova musica e non vedo l’ora di farvela ascoltare!

Salvatore Battaglia

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Penso, parlo, organizzo e scrivo di musica da oltre 30 anni.