Peligro

Peligro The Ikigai Series
E’ uscito lo scorso 15 ottobre The Ikigai Series Pt. 1 (Maqueta Records, distribuzione Artist First), il nuovo EP del cantautore urban Peligro.

Dopo Mietta sono io, Peligro torna a collaborare con lo storico produttore e sound engineer del rap italiano Marco Zangirolami.

Peligro

Il nuovo progetto discografico The Ikigai Series Pt. 1 unisce le melodie del pop e il ritmo del rap, creando così un equilibrio tangibile tra le due anime dell’artista milanese.

L’EP contiene i due singoli precedentemente pubblicati Alibi, Prima di godere e il brano Doom Patrol in collaborazione con la pianista e compositrice Fiamma Velo.

Questa la tracklist del progetto.

  • Daydream
  • Alibi
  • Prima Di Godere
  • Ikigai
  • Doom Patrol feat. Fiamma Velo

Intervista a Peligro The Ikigai Series

Qual è il concept che sta alla base di “THE IKIGAI SERIES PT. 1″?

Il mio principale obiettivo nella realizzazione di questo lavoro era cercare il miglior equilibrio possibile tra i miei due mondi: quello del rap, da cui provengo, e quello del pop, in cui ormai gravito da un po’. Questo è stato il fil rouge che mi ha guidato nella scrittura. È un percorso iniziato diverso tempo fa, ma questa volta credo davvero di essere arrivato ad un buon livello.

Dal tuo primo progetto musicale sono passati ormai alcuni anni. Quali sono gli aspetti della tua musica che hai mantenuto inalterati rispetto all’esordio?

La cosa più importante per me è sempre stata la verità. Fin dal mio primo disco, che quest’anno compie 10 anni, mi sono sempre impegnato a scrivere quello che vivo, senza fingere situazioni o scenari che mi porterebbero inevitabilmente a non essere vero e, quindi, credibile.

Qual è invece l’aspetto che hai modificato maggiormente?

Sicuramente il mio approccio alla scrittura. Quando ho iniziato, per me esisteva solo il rap, nient’altro. Non contemplavo nemmeno la possibilità di inserire qualcosa di diverso nei miei brani e farlo era sempre una forzatura. Oggi, al contrario, non sento più il bisogno di far prevalere una forma di espressione o l’altra. La mia sola priorità è scrivere belle canzoni.

Credi che il lockdown e la pandemia abbiano cambiato il tuo modo di scrivere?

A dire il vero no. Ho vissuto il lockdown in maniera molto privilegiata, circondato dalle persone che amo, e gli ultimi brani che ho pubblicato erano stati scritti prima che la pandemia esplodesse. Penso di essere cambiato più come persona, che come artista.

Hai dichiarato: “Per la prima volta, sento di aver trovato un vero equilibrio tra le mie due anime musicali, il rap e il pop.” Oggi come ti definisci come artista?

Faccio fatica a trovare una definizione unica e incontrovertibile. Vorrei che la mia musica venisse valutata per quello che è, al netto del genere di appartenenza. So che è difficile, chi ascolta ha bisogno di avere dei punti di riferimento, per cui, per comodità, “cantautore urban” credo che sia la definizione più calzante.

Cosa rappresenta per te il brano “Doom Patrol”, realizzato in collaborazione con la pianista e compositrice Fiamma Velo?

Un esperimento riuscito. Conosco Fiamma da tempo e sapevo quanto fosse brava, ma mai mi sarei aspettato che tirasse fuori questo coniglio dal cilindro. Sono davvero felice di questa collaborazione e sono convinto che il futuro ci riserverà molte altre soddisfazioni.

Daydream” è accompagnato da un videoclip davvero particolare. Quanto è importante nel tuo progetto l’aspetto visual?

Moltissimo, come, credo, nel progetto di tutti. È dai tempi di Elvis che musica e immagine sono legati in maniera indissolubile. Oggi la musica si vende soprattutto per immagini, tutto deve essere coordinato e coerente, dalla musica all’immagine. Ed è giusto che sia così, a parer mio.

In questo nuovo progetto, qual è stato l’apporto di Marco Zangirolami?

Marco ha donato al progetto un’identità, un mondo. Amo lavorare con lui, credo che sia un genio ed ha capito subito quello che poteva essere il miglior sound per i miei brani. Sono davvero grato di poter lavorare con un professionista di questo livello.

Pensi che l’attuale fermento nella musica italiana abbia condizionato il tuo modo di fare musica?

Non mi è del tutto chiaro questo fermento, però sicuramente non è qualcosa che condiziona la mia scrittura. Penso che la creatività viva di logiche proprie e che siano altri gli stimoli che possano portare a condizionare il modo di fare musica.

Presenterai dal vivo il “THE IKIGAI SERIES PT. 1”?

Me lo auguro, credo che sia un progetto che vale davvero la pena di vedere dal vivo. Speriamo che, sia per me che per i miei colleghi, ci sia la possibilità di tornare a vedere il più possibile il pubblico faccia a faccia.

Foto di Matteo Bellomi Peligro The Ikigai Series