La nostra intervista a Beatrice Quinta in occasione dell’uscita dell’Ep Devota, fuori per Sony Music Italy a partire da venerdì 17 maggio.

Un progetto discografico e di arti visive che si compone di sei tracce e si presenta come un viaggio introspettivo nella musica e nella vita dell’artista che abbiamo avuto modo di conoscere nel corso della 16esima edizione italiana di X Factor.

Beatrice Quinta torna in una veste inedita, mostrando un lato di sé nuovo e più consapevole, risultato di una forte crescita interiore che l’ha portata a diventare la donna sicura che è oggi.

Intervista Beatrice Quinta

Come si è sviluppato e come si è svolto il processo creativo di “Devota”?

«Il processo creativo è durato tanto perché di canzoni ne ho scritte veramente tante, tipo venti o venticinque pezzi. La scrematura ha portato poi all’individuazione di sei tracce. Per la prima volta nella mia vita non mi sono messa pressione da sola per la fretta, ho voluto fare le cose in maniera più calma perché ci tenevo un sacco e volevo risultare davvero sincera con il prodotto musicale. Ci tenevo molto a riprodurre fedelmente questo tipo di onestà».

A cosa si deve la scelta del titolo? Come mai hai scelto di chiamarlo come la canzone che apre l’ascolto?

«In generale perché mi sono resa conto che nella mia vita quello che mi ha sempre fatto rialzare era la devozione nei confronti della musica e la devozione nei confronti della bontà dell’umanità. Nel senso che la fede può essere interpretata anche in questo modo, visto che volevo celebrare una scelta di libertà».

Beatrice Quinta Devota

A livello sonoro, in tutto l’EP ci sono dei forti richiami al tuo mondo, ma anche alla tua terra d’origine, la Sicilia. Si sente che c’è tanto lavoro dietro, che tipo di ricerca c’è stata a livello di sound?

«Quando ho iniziato a scrivere le canzoni, sapevo che il risultato sarebbe stato comunque un EP scuro. E dovevamo con il mio team trovare un modo per rendere il mio sentimento più pop, senza snaturare però l’anima del progetto. In buona sostanza, abbiamo mantenuto il sound iniziale di tutti i provini, perché anche la produzione secondo me è stata sincera, non ci sono state opzioni o tentativi, tutto è arrivato in modo naturale».

Per concludere, arrivati a questo punto del percorso, quali sono secondo te i tuoi punti di forza, quelli che pensi di aver acquisito negli anni, e quelli che invece magari sono i punti più deboli su cui poter ancora crescere e migliorarti?

«Partiamo dai punti deboli, perché é più facile tirare fuori quelli brutti rispetto a quelli belli. Sai, sono una persona estremamente impulsiva, anche troppo, e sto cercando con il tempo di riflettere prima di prendere decisioni, anche nella musica. Mi sono resa conto di essere influenzabile, nel senso che in passato mi sono lasciata condizionare da un sacco di persone, le stesse che mi davano la loro opinione e io essendo una persona per natura democratica ho ascoltato sempre tutto. Così mi sono lasciata condizionare, mentre adesso sono arrivata a quel livello di struttura mentale che mi permette di ragionare da sola. Invece, un pregio è la determinazione, perchè quando voglio ottenere qualcosa trovo tutti i modi per arrivarci e questa è stata la mia salvezza, sempre».

Videointervista Beatrice Quinta

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