Disponibile in tutti i digital store da venerdì 22 aprile per La Clinica Dischi, “Pensieri sparsi sulla tangenziale” è il secondo album di inediti di svegliaginevra, una delle artiste più amate tra le nuove leve della musica pop contemporanea.
“Nell’ultimo anno ho viaggiato e ho incontrato molte persone. Ho imparato tanto e tanto ancora imparerò con i dischi che verranno. Ho rimesso in discussione quello che sapevo di me e ho scoperto quello che ancora non conoscevo. Ho dato un titolo alle mie paure, alle cose che amo e a quelle che odio di questo mondo. Ho detto tutto quello che volevo dire. Mi sono divertita tanto, ho sperimentato e ho giocato con i suoni, con le parole e con tutti gli stili musicali, che spero di aver omaggiato quasi in segno di gratitudine nei confronti degli artisti che hanno cambiato, influenzato e ispirato il mio modo di vedere la musica”.
L’intervista a svegliaginevra
Ciao Ginevra, bentrovata su IMusicFun. Come stai?
Ciao, sto bene! Sono veramente felice per il disco e per le cose belle che stanno succedendo.
Ci racconti brevemente questi “Pensieri sparsi sulla tangenziale”?
Sì. Sono semplicemente diversi pensieri diventati canzoni. Volevo che il titolo rappresentasse il concetto del disco e anche il modo in cui l’ho immaginato. Un viaggio, con lo sguardo fuori dal finestrino e la testa che vola tra un pensiero e l’altro. Un flusso di ricordi, emozioni e sentimenti.
Sali in macchina, metti la cintura, accendi il motore e inizia il viaggio. Qual è il primo pensiero che incontri in tangenziale?
Sicuramente il primo pensiero di ogni viaggio è: Ho dimenticato qualcosa a casa? A parte gli scherzi, tra i tanti pensieri cerco di affrontare ogni viaggio come una nuova esperienza da vivere, che mi porterà a imparare qualcosa di nuovo, sempre.
Nella prima traccia di questo tuo nuovo album canti: “Non sono più quello che volevi”. Allora non posso che chiederti: oggi, chi è svegliaginevra?
Tutte le persone cambiano. Il cambiamento è una conseguenza naturale delle esperienze che facciamo, dei viaggi, dei posti, delle persone che conosciamo durante i momenti significativi della nostra vita. Io, a mio modo, sono sicuramente la stessa ma diversa, forse più consapevole di quello che sono.
Credere in quello che faccio è sempre stato per me un punto di riferimento, ma nel corso del tempo il modo in cui ci credo è cambiato. Adesso che con La Clinica Dischi stiamo finalmente cominciando a raccogliere i frutti di un lavoro cominciato due anni fa, ho delle certezze in più in tasca e sono molto stimolata dall’ambiente musicale che frequento.
In “Un pezzo mio”, invece, parli del processo creativo che si cela dietro una canzone: “Ho capito come funziona questa cosa della scrittura. Tu stai male, ma se scrivi una strofa a volte funziona”. Credi davvero nel potere catartico della musica?
Assolutamente sì. In ‘’Un pezzo mio’’ ho voluto raccontare il momento in cui mi sono avvicinata alla musica. Ho perso mio padre in un’età difficilissima come quella dell’adolescenza. Avvicinarmi alla musica mi ha dato il coraggio di esprimere le mie sensazioni senza dirle a nessuno, raccontandole semplicemente nelle canzoni.
Ero molto timida e introversa. La musica mi ha salvato, mi ha cambiato in meglio. Mi ha fatto scoprire la condivisione delle emozioni, che aiuta sia artisti che le persone che li ascoltano e che hanno bisogno di qualcuno che dica certe cose per loro.

A questo proposito, hai una canzone “salva-vita”, una di quelle che ascolti sempre nei momenti di difficoltà e che rappresenta ormai un porto sicuro?
Dipende dal momento, ma oggi ti dico “Costruire” di Niccolò Fabi.
Tutte le cose che dici in “Calma” segnano l’inizio di un manifesto. Come immagini il suo sviluppo? Di cosa tratterebbe?
In ‘’Calma’’ parlo di attacchi di panico. L’inizio del manifesto è l’inizio di un percorso di consapevolezza. Parlarne aiuta. Non è un punto di debolezza, ma un punto di forza.
In “Numeri dispari” troviamo poi una sottile critica alla nostra società. Com’è il mondo che ci circonda visto dagli occhi di svegliaginevra? Cosa vorresti cambiare e cosa, invece, vorresti preservare?
Ci sono dei valori per me fondamentali e spesso in questo mondo vengono meno. Tra questi il rispetto per le persone e la gratitudine. Sarebbe bello se ci fosse più amore verso gli altri, più empatia e più solidarietà tra la gente. Purtroppo, in una società che ci espone alla competizione, il risultato è quello di dover emergere a tutti i costi, sovrastando i sentimenti e i valori che ho citato prima.
In questo tuo viaggio in tangenziale ti fermi ben quattro volte per far salire in macchina amici artisti: Cimini, gli Zero Assoluto, M.E.R.L.O.T e cmqmartina. Com’è stato condividere con loro qualche chilometro di tangenziale?
È stato bellissimo. Non esiste arte senza condivisione. Ho imparato tanto da questi feat. Ogni artista mi ha lasciato il proprio modo di vedere la scrittura, la musica. Per me è un onore e un privilegio che loro abbiano deciso di far parte del mio disco.
Adesso cosa bolle in pentola? Hai già in mente delle date live, per presentare al tuo pubblico questi “Pensieri sparsi sulla tangenziale”?
Sì, con i ragazzi di Locusta annunceremo presto nuove date per portare in giro le canzoni di questo secondo disco. Io e la mia band siamo prontissimi e non vediamo l’ora. Ci sarà da divertirsi. I concerti sono la parte più bella di questo mestiere.
Ginevra, grazie per essere stata qui con noi. In bocca al lupo e buona musica!
Grazie a voi!

Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
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