Luciano Ligabue è tornato in Giappone, questa volta non per un tour o un festival cinematografico, ma per un’occasione speciale: rappresentare l’Italia sul prestigioso palco dell’Arena Matsuri all’Expo 2025 di Osaka. Un evento unico, che ha visto il rocker di Correggio protagonista di una serata sold-out con oltre 13 mila spettatori, in un’atmosfera carica di emozione e orgoglio nazionale.
Un legame speciale con il Giappone
Per Ligabue, si tratta della terza visita nel Paese del Sol Levante, dopo i concerti di Tokyo e la partecipazione al festival del cinema nel 2018. Ma questa volta è diverso: “È un onore rappresentare l’Italia. L’Expo è una finestra sul nostro Paese, tra arte, innovazione e bellezza”, ha dichiarato il cantautore all’Ansa, sottolineando il valore culturale e simbolico del Padiglione Italia, che offre uno spaccato contemporaneo della creatività italiana, includendo anche settori come la tecnologia e l’aerospazio.
Musica oltre le parole: l’emozione di un concerto internazionale
Durante il concerto, Ligabue ha portato sul palco i suoi brani più iconici, da Libera nos a malo a Certe notti, affiancato dal figlio Lenny alla batteria. Una performance intensa e condivisa: “Suonare con mio figlio in un contesto internazionale è una nuova emozione. Dopo Campovolo e Caserta, questo è un altro momento speciale”.
Il pubblico giapponese, pur non parlando italiano, ha cantato a memoria ogni parola, confermando la forza universale della musica. “È incredibile come la canzone riesca a toccare le emozioni anche senza comprendere il testo. La musica ha un linguaggio tutto suo”, ha aggiunto Ligabue, ricordando anche il suo primo live a Tokyo, tra regali, lettere scritte con cura e fan entusiasti ma sempre composti.
Ligabue tra passato, presente e futuro
Ripercorrendo la sua carriera, Ligabue ha riflettuto su quanto sia cambiato il mondo musicale dagli anni ’90 ad oggi. “Quando ho iniziato, non esisteva internet. La musica era tutta dal vivo. Ma una cosa non è cambiata: il bisogno di sentirsi parte di qualcosa”.
Questo senso di comunità ha sempre accompagnato i suoi concerti e la sua fanbase, fin dagli esordi. “Dalla mia musica sono nate amicizie, storie, perfino famiglie. È la prova che la musica unisce davvero”.
Verso i grandi eventi del 2026
Guardando al futuro, Ligabue ha annunciato il ritorno negli stadi italiani nel 2026, con tre grandi eventi a Roma, Torino e Milano. Non solo concerti, ma vere e proprie esperienze immersive di due giorni, con cinema, mostre, karaoke e aree per famiglie: “Mi piace che il concerto diventi un’occasione collettiva, un momento di condivisione”. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Un viaggio tra musica e cultura
Dopo l’esibizione a Osaka, il viaggio di Ligabue in Giappone continua tra Nara, Kyoto, Miyajima e Tokyo. Un’esperienza personale, alla scoperta di una cultura che, dice, “mi accoglie sempre con rispetto e curiosità. È un Paese che commuove”.
La presenza di Luciano Ligabue a Expo 2025 Osaka non è solo un concerto, ma un simbolo dell’Italia che si racconta attraverso l’arte, la musica e l’emozione. Il Padiglione Italia diventa così il palcoscenico perfetto per unire tradizione e innovazione, proprio come fa la musica del rocker emiliano. Un messaggio forte e universale: la cultura italiana continua a emozionare il mondo.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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