Prodotto da Manuel Agnelli e già disponibile in tutti i digital store, “Ologenesi” (Vertigo / Believe) è il secondo album in studio della band italiana più noise degli ultimi 20 anni, i Little Pieces Of Marmelade.
L’album, che inizia a prendere forma nell’inverno del 2021, è frutto di ore ed ore che DD e Frankie hanno trascorso nel loro studio di Filottrano (AN) con l’obiettivo di sperimentare per trovare un suono che li portasse esattamente lì dove volevano andare. Quello che cercano è infatti molto lontano dall’essere il suono HI-FI delle produzioni professionali e patinate. I Little Pieces Of Marmelade puntano piuttosto su un suono sporco, istintivo e personale, che rappresenti la loro estetica anti-estetica, anti-‘pettinata‘ e anti-‘vestito-bene‘.
«Abbiamo iniziato registrando groove di batteria e riff di chitarra. Li abbiamo composti e scomposti per poi ricomporli, cuciti per poi scucirli e venire a un dunque incollandoci sopra la linea vocale. Ci siamo divertiti un sacco a testare e collaudare nuove soluzioni, creando i brani e incidendo fin da subito le nostre idee»
Little Pieces Of Marmelade, “Ologenesi”
La genesi del nuovo album dei Little Pieces Of Marmelade viaggia fondamentalmente su due binari: quello di un’accurata e scrupolosa ricerca del suono e quello di un’assoluta libertà e istintività dal punto di vista della scrittura. Tant’è che la tracklist tiene conto dell’ordine cronologico in cui i brani sono stati scritti. DD e Frankie hanno però dovuto affrontare una sfida che, come dicono loro stessi, all’inizio li ha messi molto in difficoltà: scrivere i testi in italiani.
«Uscire dalla scatola magica della tv e ritrovarsi nel bel mezzo di una pandemia mondiale ci ha segnato. Quando finalmente potevamo correre, siamo rimasti fermi, come tutti. Senza soldi, ovviamente. Tra le due ondate, un tour. E se sei in giro scrivi poco. Quando siamo rientrati a casa, volevamo solo scrivere e buttare fuori questo senso di oppressione. Quel che abbiamo ottenuto con questo album è la nostra risposta a un tempo storico stagnante. È fresco perché vuole essere un disco innanzitutto liberatorio».
Suoni sporchi e urla primordiali, suoni asciutti e voce tagliente, registri psichedelici su voci sghembe. Sono questi gli ingredienti che, ben amalgamati, danno vita a “Ologenesi“, un album dal linguaggio schietto, crudo e spesso provocatorio, per la realizzazione del quale «Manuel è stato fondamentale, perché ha riordinato il nostro caos e ci ha incoraggiati a proseguire sulla nostra strada».

Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
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