Enrico Melozzi interviene a difesa dei Maneskin, accusati da Uto Ughi di essere un insulto alla cultura e all’arte (Qui il nostro articolo).
Il musicista, che ha diretto Damiano, Ethan, Thomas e Victoria sul palco dell’Ariston durante il vittorioso Sanremo 2021, ha duramente criticato l’atteggiamento di Uto Ughi, con parole ben poco edificanti.
Maneskin, Enrico Melozzi contro Uto Ughi
“Difficile non avere pietà per un musicista che raggiunta una certa età, anziché ritirarsi si ostina a suonare in pubblico, comprendendo a pieno quanto la musica possa mantenere in vita chi di musica ha vissuto. Ma molto difficile avere pietà per un violinista così stonato, che non solo si presenta in pubblico senza vergogna, ma che soprattutto si permette di offendere e sminuire pubblicamente le nuove generazioni. A mio avviso il declino della musica classica e il distacco totale dalla massa popolare è dovuto proprio a personaggi come lui, che hanno contribuito a renderla un mondo per pochi, spesso anche pochi idioti tronfi e pieni di se, un mondo in contrapposizione con la musica popolare, quando invece una volta questi linguaggi coincidevano. “Maestri” che per più di 60 anni hanno suonato lo stesso spartito scritto più di 300 anni fa. Le band che lei disprezza, maestro Ughi, almeno creano dei brani nuovi, che possono piacerle o non piacerle: ma per quanto mi riguarda, i Maneskin sono una Rock-Band, mentre Lei Maestro Ughi è solo una Cover-Band di Vivaldi. E nemmeno delle migliori!”
Questo il testo del post pubblicato da Melozzi sui profili social. Uto Ughi risponderà?
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.