Maneskin Manuel Agnelli Cugini di Campagna

Maneskin Manuel Agnelli Cugini di Campagna
Il concerto dei Maneskin a Las Vegas in apertura ai Rolling Stones ha fatto rumore in tutto il mondo. Nel nostro paese l’attenzione nei confronti del gruppo vincitore di Sanremo e dell’Eurovision è sempre altissima e nelle ultime ore in molti hanno scritto sui social un pensiero personale su Damiano, Victoria, Ethan e Thomas.

Manuel Agnelli, che a X Factor credette fortemente nel loro talento e che li ha accompagnati a Sanremo 2021 nella serata dedicata ai duetti, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera parlando anche dei Maneskin e del primo contatto nel talent..

“Era una band ‘verde’, suonava benino ma non benissimo, avevano un piglio fricchettone e un look approssimativo. Ma la personalità l’ho colta subito. Band come i Måneskin nascono ogni cinquant’anni. In Italia, anche ogni cento! Sono i Beatles italiani, che lo si voglia o no.”

https://www.youtube.com/watch?v=WbkmhYR_x3U

Maneskin, le parole di Manuel Agnelli

Manuel Agnelli si è poi concentrato sul concerto di sabato scorso.

“Mi sono sentito orgoglioso di loro, perché vanno avanti con una grande sicurezza, molto naturali, senza montarsi la testa.

Condividere poi il palco con la band più grande del mondo non li ha immobilizzati. E non dimentichiamo che sono andati a cantare prima degli Stones in italiano. È la cosa più bella: stanno aprendo un portone, cancellando una discriminazione storica nei confronti del rock nel nostro Paese.”

Un successo che ha conquistato anche gli Stati Uniti.

“In America oggi non sono razzisti dal punto di vista musicale. Se sei bravo, sei bravo: là puoi venire da dove vuoi, l’America sa essere molto accogliente con chi sa fare. Il problema è un altro semmai: come li percepiamo di noi…

Mi da fastidio il nostro provincialismo: solo in Italia, sui Måneskin, si cercano i difetti prima dei pregi. Perché da noi o sei Battiato o sei un tamarro, non c’è il concetto di rock nazionalpopolare e di qualità. I Rolling Stones non sarebbero mai nati qui.”

Queste le parole di Manuel Agnelli, che prosegue nel suo discorso.

“Loro hanno rimesso al centro il noi, rispetto all’io, l’individualismo sfrenato e il machismo tipico di certo hip-hop. Il Covid forse ha cambiato un po’ tutto.

Sul palco sono molto teatrali, ma nella vita di tutti i giorni sono così, si sentono così. Il rock è stato liberazione sessuale, ma non fluido. Machista anch’esso, tranne Bowie. Anticipatore, ma è stato un caso unico. Ora è una generazione intera che si identifica. Poi, certo, ci sono state anche delle congiunture astrali…”

Ma i Cugini di Campagna…

Nel frattempo i Cugini di Campagna, che tempo fa avevano proposto una curiosa versione di Zitti e Buoni, hanno criticato i quattro ragazzi a causa del look.

“I Maneskin si sono esibiti negli Usa, prima dei Rolling Stones, IMITANDO, nel vestire I Cugini di Campagna. BASTA COPIARE I NOSTRI ABITI.” Maneskin Manuel Agnelli Cugini di Campagna

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