Manuel Agnelli Maneskin
La conferenza stampa di presentazione dei live della nuova edizione di X Factor è stata l’occasione anche per parlare dei Maneskin che esattamente 4 anni fa erano pronti per l’ultima fase del talent di Sky.
Già in un’intervista rilasciata a Rockol, l’artista aveva parlato della band vincitrice di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest.
“Sui Maneskin tante cose non sono state capite. Ci sono i farisei che credono di sapere la verità su cosa sia rock and roll e su che cosa non lo sia, non so chi abbia dato loro questo tipo di laurea perché in realtà sono proprio loro a non essere rock.
Se qualcuno paragona i Maneskin ai Sonic Youth non ha capito un cazzo. I Maneskin sono un gruppo mainstream, si possono paragonare agli Aerosmith. Da sempre hanno voluto essere mainstream.
La chiave di lettura dei Maneskin è il loro talento performativo, la loro freschezza e il fatto che in questo momento rappresentano il contemporaneo.
Non ha senso l’analisi musicale dei Maneskin, ma ha senso capire il fenomeno Maneskin. Poi uno è liberissimo di non farseli piacere, ma comprenderli significa comprendere il linguaggio dei ragazzi d’oggi.”
Manuel Agnelli parla dei Maneskin
Durante la conferenza stampa ha approfondito il discorso.
“I Maneskin sono una grandissima occasione. Noi come popolo cerchiamo sempre lati oscuri, ma loro hanno aperto dei portoni e ora sta a noi sfruttare questa occasione. Siamo sempre stati filiali di multinazionali estere, mentre ora siamo noi a trainare il mercato. Grazie ai Maneskin cechiamo di affrontare e sfruttare questa occasione.
Sono talenti perché hanno un carisma pazzesco. E questo nel rock è fondamentale. Non giudichiamoli con punti di riferimenti che non servono.”
Una riflessione, poi, sui ragazzi più giovani che si avvicinano alla musica suonata.
“I ventenni hanno tantissima voglia di riscatto e anche un sacco di libertà mentale. Si sono liberati di cliché che dividevano in compartimenti stagni la musica e i generi. Oggi ci sono tanti generi contemporaneamente. E’ un momento di grande confusione, ma anche di tanta libertà. I ragazzi stanno cogliendo la giusta opportunità, anche grazie ai Maneskin.”
Un cambiamento anche televisivo partito anche grazie al lavoro di Manuel a X Factor.
“Una briciolina di questo cambiamento me la intesto. Mi piace vedere gruppi che suonano. Credo ci sia un ritorno a un certo tipo di sonorità, ma sono soprattutto contento che ci sia musica suonata.
I ragazzi non erano più abituati a vedere i loro coetanei con in mano gli strumenti. E’ fantastico che in televisione siamo riusciti a rappresentare questo cambiamento.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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