Matteo Costanzo, sonorità rock ed elettroniche nel nuovo singolo “Puoi sentirmi”

Esce in radio e in digitale venerdì 6 settembre Puoi sentirmi, il nuovo singolo del compositore, cantante e produttore romano Matteo Costanzo. Il brano anticipa l’uscita del suo prossimo album, intitolato Come un’unica voce. Il progetto ha ottenuto il massimo dei finanziamenti previsti dal bando SIAE Per chi crea, a testimonianza della qualità e dell’innovazione artistica che lo caratterizzano.

Puoi sentirmi mescola sonorità rock ed elettroniche, combinando le influenze del pop elettronico contemporaneo con quelle del grande rock degli anni ’80. Matteo racconta che il testo del brano è nato in modo spontaneo, quasi come se fosse stato scritto da qualcun altro: “È una sensazione rara, ma chi lavora con la scrittura può capire cosa intendo.”

“Ogni frase racchiude un frammento di vita vissuta, un ricordo così intenso che, durante le registrazioni, quasi mi impediva di cantarla per l’emozione che mi suscitava”, aggiunge Matteo. “Spero che questa emozione arrivi anche a chi la ascolterà.”

Matteo Costanzo ha condiviso sui social una versione embrionale di Puoi sentirmi.

“Ho trovato una registrazione di quando ho scritto la melodia di “Puoi Sentirmi”. In realtà erano giá un paio d’anni che girava nelle note dell’iPhone, senza che riuscissi mai a finirla. Poi un giorno ha scelto di farsi cantare Così ho potuto sentirla finita.
Poco dopo siamo andati a Sutri con tutta la band e abbiamo cominciato ad arrangiarla davanti al camino.”

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”