Maurizio Vandelli, ospite di Marco Liorni a Italia Sì, parla di Lucio Battisti, di cui nel 2023 ricorrono gli ottant’anni dalla nascita e i venticinque dalla morte.
Il cantautore, ex Equipe 84, racconta di quando lo portò in audizione da Mariano Rapetti, padre di MogolSIAE – Meta, Mogol contro Zuckerberg: “Non possiamo regalare soldi ai miliardari!”.
“Mi fanno in causa in 200 se dico che l’ho scoperto. Lui volle che lo portassi. Lui entrò in quella porta, io fuori. Uscì dalla porta e mi disse di aver firmato il contratto come compositore però, non come cantante. Quando arrivai a Sanremo con l’Equipe 84, Lucio Battisti mi chiese se poteva farmi sentire qualcosa. Mi fece sentire quasi cento brani, che avevano un fascino particolare. Però nessuno mi aveva colpito come poi mi colpirono altre sue canzoni…”
Maurizio Vandelli parla di Lucio Battisti
“Veniva spesso da me, dormiva anche a casa mia e aveva scoperto che io avevo un armadio con i foulard. Eravamo davvero amici, perché tutto quello che faceva lui o che facevo io contro di lui diventava un gioco. Diventava una cosa da morire dal ridere. Si stava benissimo con lui.”
Vandelli poi parla della decisione di Lucio di sparire anche con gli amici.
“A un certo punto sparì anche dalla mia vista, proprio non si fece più sentire. Non abbiamo litigato, io credo, ma non ne son sicuro.
Probabilmente si sentiva in imbarazzo andare a trovare un amico che prima o poi gli avrebbe detto “oh, quand’è che scrivi una canzone per me?” Forse si era stancato di questo e si è un po’ isolato da noi, però per me resta lo stesso un grande amico e il più grande di tutti.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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