Max Pezzali da il via al suo primo tour negli stadi con un concerto speciale allo Stadio Grande Torino, davanti a 38mila persone uscite dall’impianto della squadra granata… senza voce!
Dopo i due concerti di San Siro del 2022 e Il Circo Max del settembre 2023, Max Pezzali torna con uno spettacolo diverso, con una scaletta obiettivamente non scontata, in cui fanno capolino alcune perle della sterminata produzione di Pezzali. Due ore di musica e ricordi, dove il filo conduttore è quella nostalgia positiva di… “un passato mitico, che non torna mai“, citando proprio una canzone del cantautore pavese.
La banda, scelta per dare il benvenuto a Max in ogni città del tour, apre il concerto rendendo l’atmosfera più popolare. Il via, poi, è con Viaggio al centro del mondo, brano che proprio quest’anno compie un quarto di secolo e che nel 1999 iniziò il saluto al millennio. Il ricordo del videoclip girato in Giappone e i fiati rappresentano un contrasto davvero particolare e interessante, dal punto di vista visivo e sonoro.
Le canzoni scorrono in un karaoke collettivo, in cui, diciamo la verità. qualche lacrima scende sulle gote. Non per malinconia, ma semplicemente ricordando il momento esatto in cui quella canzone entrò a far parte della nostra vita.
Le canzoni di Max Pezzali, cantate all’unisono dai 38mila dello Stadio Grande Torino, hanno il taumaturgico effetto di trasportarci altrove, in un mondo altro, in cui “il grande incubo” non è altro che un sogno a occhi aperti, che continua da oltre tre decenni.
La scaletta propone più di 20 canzoni del periodo 883, ma con alcune scelte davvero peculiari. Ci sono anch’io, pezzo iconico con una melodia tipicamente british, riprende vita dopo oltre vent’anni e La radio a 1000 watt ci fa pensare a Riccione, all’Adriatico, a quel mare a volte solo sperato, in cui a catapultarci a terra ci pensava… la tipa del Ticino, quella che sembra Amanda Lear!
E così una canzone come Weekend assume un valore ancora più intenso, ripensando a quelle partite in onde medie che oggi non esistono più e al Delle Alpi di Torino, demolito e ricostruito, ma che tra gli appassionati delle canzoni di Max Pezzali avrà sempre un posto nel cuore, tra le immagini… delle mogli incazzate.
Max Pezzali con la sua disarmante semplicità è semplicemente Max. Quel ragazzo il cui migliore amico non può che essere… il due di picche, uno degli elementi delle canzoni, che prende vita durante lo show. Pezzali si schernisce quando lo si chiama Mito, ma considerando le enormi difficoltà (discografiche e live) degli artisti della sua generazione, vedere uno stadio pieno è la dimostrazione che Max ha seminato bene e che le sue canzoni sono davvero fotografie dipinte con inchiostro indelebile.
Il finale, prima del tripudio del bis, è semplice, quasi intimo. Max, accompagnato dalla chitarra acustica di Davide Ferrario, canta Grazie Mille, altro brano che compie 25 anni. Un modo per ringraziare le 38’125 persone presenti sotto il palco e sugli spalti.
Il finale ci riporta alla realtà, ma è stato bello per due ore percorrere un viaggio al centro del mondo e dei nostri ricordi, accompagnati dalla musica dell’artista che più di tutti rappresenta un periodo.
Max Pezzali, la scaletta del concerto di Torino
INTRO
VIAGGIO AL CENTRO DEL MONDO
BELLA VERA
LA REGINA DEL CELEBRITA’
LA REGOLA DELL’AMICO
IO CI SARO’
COME DEVE ANDARE
ROTTA X CASA DI DIO
NON ME LA MENARE / TE LA TIRI / 6 UNO SFIGATO /JOLLY BLU/ LA RADIO
SEI FANTASTICA
IL GRANDE INCUBO
DISCOTECHE ABBANDONATE
SEI UN MITO
NELLA NOTTE (rmx)
WEEKEND (rmx)
LA LUNGA ESTATE CALDISSIMA
UNA CANZONE D’AMORE
COME MAI
NESSUN RIMPIANTO
ECCOTI
CI SONO ANCH’IO
LA DURA LEGGE DEL GOL
HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO
GLI ANNI
GRAZIE MILLE (acoustic version)
NORD SUD OVEST EST / TIENI IL TEMPO
CON UN DECA
Sul palco con Max Pezzali: Giordano Colombo (batteria), Marco Mariniello (basso), Giorgio Mastrocola (chitarra), Ernesto Ghezzi (tastiere) e Davide Ferrario (chitarra e sequenze).
Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Foto di Giovanni Zanotto

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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