Bias, da “Phone Call” di Jon Brion al nuovo singolo “Amsterdam”

Già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download, “Amsterdam” è il nuovo singolo del produttore imolese Bias, che ha ripreso e rimaneggiato “Phone Call“, brano presente nella colonna sonora del film di Michel Gondry “Eternal Sunshine Of The Spotless Mind” (“Se mi lasci ti cancello” nda), che vanta la firma del compositore Jon Brion.

In questa nuova versione – mixata e masterizzata da Matteo Mantovani – gli archi cedono il passo ai sintetizzatori, scanditi dal ritmo della celebre drum machine Roland TR-808. La voce di Bias è invece distorta e satura di effetti, a sottolineare lo stato d’angoscia in cui è stato scritto il testo della canzone. Il produttore era infatti appena tornato da un viaggio ad Amsterdam e stava vivendo un momento di fragilità emotiva per la conclusione di una storia d’amore.

Il brano è dunque uno sfogo, che non si può né commentare né contestualizzare, in quanto le emozioni che racchiude si imbriglierebbero. Si rimanda quindi alle parole stesse, che ognuno potrà interpretare a modo proprio, facendole risuonare nella propria vita.

Bias, “Amsterdam”: il testo

Gennaio
Duemiladiciannove
Torno da Amsterdam
Solo paranoie
Le stanze vuote
Le tre di notte
Non prendo sonno
Mi alzo dal letto e svuoto il frigo
In un secondo
Pensa che stronzo
Ma ti prometto che da adesso in poi la smetto
Perché in fondo
Come pensi di rialzarti se non hai toccato il fondo?
Dai vez, ti chiamo io quando sono pronto
Tranquillo è tutto a posto
Più o meno tutto a posto
Ora che riconosco
Polvere che ho nascosto
Sotto al tappeto
Cammino avanti e indietro
Parlo da solo mentre osservo la luce in un vetro
Però ho capito cosa fare
Quando tutto va a puttane
Ho ancora me stesso su cui puntare
Ho solo me stesso su cui contare

Lorenza Ferraro

Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.