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Omar Pedrini racconta la sua vita con un corpo quasi bionico: “Quando siete felici, fateci caso”

Omar Pedrini

Reduce da alcuni controlli all’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo – dove l’equipe medica di cardiochirurgia sta valutando se effettuare l’ennesimo intervento, questa volta con una tecnica robotica – ai microfoni del Corriere della Sera Omar Pedrini ha raccontato com’è vivere con un corpo “quasi bionico” e una spada di Damocle sulla testa, dopo ben sei interventi al cuore, di cui quattro negli ultimi 12 mesi.

“Di sicuro la spada di Damocle ti porta a essere a posto con la tua coscienza ogni volta che chiudi gli occhi”, ha dichiarato l’ex Timoria. Poi, ha aggiunto: “Tutti ne abbiamo una: è sostenuta da un crine di cavallo. Il mio è solo più sottile della media. E, come me, c’è chi ha una malattia oncologica o infettiva”.

Da quando gli hanno diagnosticato un “affaticamento cardiaco importante” e “un cuore un po’ ipertrofico, più grande del normale“, la vita di Omar Pedrini è infatti radicalmente cambiata e adesso il cantautore ripete spesso una frase dello scrittore americano Kurt Vonnegut, che chiosa: “Quando siete felici, fateci caso“.

Omar Pedrini, la vita con un corpo “quasi bionico”

Nonostante tutto, Omar Pedrini – che si considera un “uomo spirituale“, ma anche “un anarchico pacifista” – non ha perso la voglia di vivere (“Non potete immaginare con che occhi guardo i miei bambini“) e, con quella capacità di non prendersi troppo sul serio, consiglia a tutti “di provare la pressione e fare un tagliando anche a stessi, oltre che alla macchina“. Nel mentre, tra una visita e la successiva, ritocca il nuovo album di inediti, in uscita a maggio, che sarà anticipato da un nuovo singolo.

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