Recensione di “Lasciamene un po’“, singolo che segna il ritorno di Tommaso Paradiso a due anni dal suo ultimo progetto discografico
“Nelle prime due frasi di questa canzone c’è tutta la mia vita da 0 a 42 anni”: ieri, nelle Instagram Stories, Tommaso Paradiso ha presentato così il suo ritorno, a distanza di due anni dal suo ultimo progetto discografico, con il nuovo singolo “Lasciamene un po’”. Le due frasi in questione sono “sogno come un ragazzino” e “ho paura come un ragazzino” e riflettono con assoluta precisione il mood di un brano che, esattamente come l’autore, si trova in bilico tra sogno e realtà.
La voglia di “ballare con te e con mille altri” o di “partire in un posto dove i missili non cadranno” si scontra, infatti, con una realtà in cui non si ha più “il fisico per dimenticare tutto quello che ci ha fatto male” e dove, invece, i missili cadono ancora. Come riuscire, quindi, a superare questo senso di impotenza?
Innanzitutto nella condivisione: “Ma che fortuna che esisti, ma che fortuna che esistono gli altri che ci danno una mano”, canta Paradiso in un momento che eleva qualsiasi rapporto – che sia amoroso o di semplice amicizia – a qualcosa di salvifico. È con gli altri che viviamo i nostri momenti più felici e spensierati, pur con la consapevolezza che tutto possa all’improvviso scivolare via.
L’invito di Paradiso è, quindi, a non consumare di colpo tutte le emozioni e a trattenere qualcosa di bello che possa rappresentare un rifugio nei momenti di buio. “Lasciamene un po’ di questo fottutissimo cuore sulla maglietta e il jeans, prima di andare che finisce l’amore”.
“Lasciamene un po’”, ricca di elementi di vita quotidiana universali, ricalca gli elementi principali della scrittura dell’artista in una canzone che, tra synth, chitarre e ritmi incalzanti, strizza l’occhio al pop anni ’80 e risulta fortemente identitaria.
Ci disegna, infatti, il Paradiso solista più vicino all’epoca d’oro dei TheGiornalisti e la sensazione è che abbia, quindi, trovato una nuova hit dopo alcuni episodi timidi e non particolarmente riusciti che stavano rischiando di arenare il suo percorso.

Classe ’92, ho iniziato a scrivere di musica nel 2020 aprendo un mio blog con cui ho catturato le primissime attenzioni di artisti e addetti ai lavori, in particolare di Kekko Silvestre dei Modà, la persona che, più di tutti, mi ha spinto a credere in questa strada. Dal 2022 ho, quindi, iniziato a collaborare con due siti di informazione musicale focalizzandomi su recensioni, approfondimenti e analisi del settore
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