LDA, in gara a Sanremo 2023, si racconta in un’intervista rilasciata al Messaggero, svelando anche alcuni particolari inediti relativi al rapporto con il padre Gigi.
“Se poi domani, la canzone che presenterò in gara, l’ho scritta in mezz’ora la scorsa estate, insieme a mio cugino Francesco: è nata chitarra e voce. Il giorno dopo avrei dovuto incidere un reggaeton. Ci ho ripensato all’ultimo: non fa per me. Porto avanti la tradizione neomelodica, contaminandola con linee melodiche più pop e sonorità urban. Se poi domani, che anticipa il mio nuovo album Quello che fa bene, è una canzone d’amore normalissima. Forse la sua forza, paradossalmente, sta in questo: la semplicità è ciò che la rende speciale.”
Così Luca parla del brano che presenterà al Festival.
“Mi lasciavano bigliettini sopra al banco: Dov’è tuo padre?. Sapevano che la sua assenza era il mio tallone d’Achille: mi hanno distrutto, psicologicamente parlando. Oggi ho la risposta: Papà il 7 febbraio accenderà la tv e farà il tifo per me a Sanremo. Quelle canaglie, invece, probabilmente a quest’ora staranno ancora scrivendo bigliettini.”
Parole che rivelano la sofferenza di un ragazzo che ha trovato la propria strada grazie alla musica.
“I miei ex compagni di classe approfittarono delle mie debolezze per ferirmi, quando cominciò a circolare la notizia legata alla separazione dei miei genitori. Non riuscivo a rispondere: non ero abbastanza forte. La popolarità di papà non me la vivevo bene. Non lo vedevo mai. Ho pochissimi ricordi insieme a lui: era sempre in giro per lavoro.”
Sanremo 2023, parla LDA
“Non accettavo l’idea di doverlo dividere con tante persone. All’epoca ero troppo piccolo per capire che se stava in giro tutto l’anno, lo faceva per me e per i miei fratelli: per non farci mancare nulla.”
Luca poi parla di come Gigi ha appreso della sua partecipazione al Festival.
“Eravamo al telefono e siamo scoppiati a piangere entrambi. Voglio renderlo il padre più orgoglioso del mondo. E vendicarmi di quei bulli!”
Sanremo 2023 sarà un modo per dimostrare che LDA non è solo un figlio d’arte.
“Se non fossi un figlio d’arte, probabilmente anche io sarei scettico nei confronti del figlio di Gigi D’Alessio che va in gara a Sanremo. Ma al Festival dimostrerò che se sono arrivato qui, il cognome non c’entra: ho le potenzialità. E le idee chiare.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.