Amadeus

Amadeus durante il panel Il Sanremo Che Verrà, promosso da Fimi durante la Milano Music Week, ha parlato della sempre controversa questione dei superospiti italiani per l’edizione 2023.

Si tratta di un problema spesso dibattuto, perché non esiste un vero e proprio criterio per definire lo status di superospite.

Per un paio di decennio, e in particolare nei Festival degli anni ‘90 di baudiana memoria, il superospite era sinonimo di artista internazionale.

Fabio Fazio nel 1999 tornò a ospitare artisti italiani, in quel caso giustificando la scelta con la celebrazione della musica del nostro paese in occasione del cinquantesimo anniversario della kermesse.

La scelta di includere superospiti italiani fu particolarmente criticata nel 2001, quando Raffaella Carrà parlando con Pino Daniele, mai in gara al Festival, disse: “Tu sei di un’altra categoria!”, di fatto relegando i cantanti in gara a una posizione inferiore…

https://www.youtube.com/watch?v=e3ER08A6fMQ

Sanremo 2023, Amadeus parla dei superospiti italiani

“Se sei un big della musica italiana devi giocarti le tue carte in gara! Non puoi avere benefit rispetto ad altri artisti che si sono messi in gioco.“

Parole piuttosto chiare che di fatto chiudono la spinosa questione, anche se Amadeus lascia aperto uno spiraglio, legato all’età. Infatti per il Direttore Artistico un superospite dovrebbe aver superato i 70 anni… Lo scorso anno in gara ci furono gli ultrasettantenni Gianni Morandi (terzo classificato e vincitore del Premio Lucio Dalla Radio Tv), Massimo Ranieri (vincitore del Premio della Critica) e Iva Zanicchi.

Nel 2023 dovrebbero tornare anche gli ospiti internazionali, dopo due edizioni fortemente condizionate dalla pandemia che rese impossibili gli spostamenti. Motivo in più per abolire i superospiti italiani?

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