Al suo quinto e ultimo mandato festivaliero, Amadeus si prepara all’atto finale di Sanremo 2024, in scena al Teatro Ariston da martedì 6 a sabato 10 febbraio del prossimo anno. Alla vigilia della pubblicazione del regolamento ufficiale, che verrà diramato a partire dalle ore 12.00 di lunedì 10 luglio, il direttore artistico è intervenuto all’odierno Tg1 delle 13.30, per svelare in anteprima le principali novità.
Amadeus conferma la presenza di tre giurie che determineranno la classifica finale della competizione: oltre al pubblico da casa attraverso il Televoto e ai membri della Sala Stampa Tv e Web si aggiunge la Giuria delle Radio, composta da emittenti sia nazionali che locali.
Degna di nota è l’abolizione della demoscopica, istituita nel 1992 e utilizzata spesso in abbinamento con altri organi di voto. Negli anni, tale commissione è stata spesso protagonista di storici errori di valutazione rivelatisi, talvolta, anche clamorosi.
Nel 2021, la giuria demoscopica si è espressa nel corso delle prime due serate, relegando “Musica leggerissima” di Colapesce Dimartino e “Zitti e buoni” dei Maneskin, rispettivamente al 17esimo e al 15esimo posto della classifica provvisoria. Sappiamo invece come è andata a finire.
E che dire del 2019? “Soldi” di Mahmood, che poi si rivelerà essere la canzone reginetta di quel Festival, viene giudicata dalla demoscopica come una proposta da 19esimo posto, così come fanalino di coda è Achille Lauro con la sua “Rolls Royce”. Insomma, pare sia giunta l’ora di un cambio di passo.
Amadeus sceglie di rinnovare il meccanismo di voto dando maggiore potere alle radio, una decisione giusta e responsabile, oltre che un grande atto d’amore nei confronti del mezzo di trasmissione da cui è partita la sua carriera. Il conduttore, infatti, ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come speaker e disc jockey, arrivando poi a diventare uno dei volti più amati del piccolo schermo.
Tra le altre novità anticipate al tg, l’ordine di esibizione degli artisti in gara: nella serata inaugurale canteranno tutti i 26 protagonisti (numero che comprende anche i 3 finalisti di Sanremo Giovani), mentre la suddivisione avverrà nella seconda e nella terza serata, a dispetto di quanto accaduto negli ultimi anni.
I cantanti non previsti in concorso il mercoledì e il giovedì, parteciperanno ugualmente allo spettacolo televisivo per introdurre le esibizioni dei colleghi, diventando di fatto co-conduttori del Festival di Sanremo, autentica novità nella storia della rassegna.
Nella quarta serata dedicata alle cover, invece, viene eliminato il limite di riferimento temporale delle canzoni edite: i cantanti in gara, affiancati da un ospite, potranno attingere liberamente dal repertorio musicale nazionale e internazionale, oltre che – come già accaduto – dalle proprie rispettive discografie.
Riconfermato il podio allargato e la volata finale dei cinque artisti che si contenderanno, nell’ultima serata, la vittoria della 74esima edizione del Festival della canzone italiana.
Incredibile constatare l’enorme attenzione mediatica riservata oggi a Sanremo, nel bel mezzo dell’estate, a distanza di ben 211 giorni dall’inizio della rassegna. Tutto merito di Amadeus, del suo staff e di un lavoro lungo un lustro, svolto con criterio e passione.
Forse è ancora presto per parlare di eredità, ci sono 26 canzoni da ascoltare e cinque serate di spettacolo da gustare. Di certo c’è che si tratta di un lascito importante, a tratti ingombrante, per chiunque si ritroverà nella posizione di amministrare il Festival a partire dal 2025.
La speranza è che si possa proseguire nel segno della coerenza e della competenza, con l’augurio che la musica possa ritrovarsi ancora una volta in buone mani. In tal senso, Amadeus ha ampiamente dimostrato di saperla maneggiare con cura e trattare con i guanti.
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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