E’ uscito il nuovo album di Rocco Hunt Rivoluzione. Un progetto in cui si possono percepire distintamente le diverse anime dell’artista campano. Un disco completo, ma ricco di sfumature che si può riassumere con le parole “ce l’ho fatta!”.
Dal precedente Libertà sono passati solo due anni, ma, nonostante la difficoltà collettiva, si capisce che Rocchino ha trovato la strada, ma una chiave di lettura per comprendersi.
“E’ un album importante che arriva dopo due estati di singoli. Era attivato il momento di far capire a tutti che in me c’è una crescita artistica e personale. Oltre ai singoli ci sono i brani ricchi di contenuti, di denuncia. Questa è la mia rivoluzione personale.
Negli ultimi due anni sono stato molto fortunato. Ho avuto la possibilità di viaggiare facendomi conoscere anche in Spagna e Francia. Ho dato alla gente quello che la gente voleva, ovvero solarità.
Questo album è una compilation di quello che sono stati gli ultimi due anni. Musicalmente mescola il pop e lo street urban, ma anche il pop. La rivoluzione è la capacità di essere mainstream, ma anche il rap. L’album crea un contrasto tra i pezzi colorati e quelli di denuncia e più introspettiva.”
Visto il recente passato, Rocco Hunt sente la pressione?
“I numeri sono una grande responsabilità. I dischi di platino fanno la polvere, quello che resta sono le emozioni! Spero con questo disco di far arrivare un altro lato di me.
Io parlo della mia rivoluzione, ma ora aspettiamo una rivoluzione generale. Nessuno mi ha regalato niente, anche perché… lavoravo in pescheria. Io faccio parte di un’industria ferma e non si capisce quando si potrà ripartire.
La rivoluzione oggi è nelle cose semplici, una ricerca della normalità che abbiamo perso. Oggi i giovani non si sentono rappresentati da un sistema.”
Il nuovo album di Rocco Hunt sarà presentato in una serie di date instore (Qui le date).
“Sono felicissimo di girare l’Italia e non avrei mai immaginato di dirlo. Non vedo l’ora. Poi arriverà il palco, i concerti. Il primo è il concerto per Radio Italia Live, in onda il 12 novembre.
Io ho iniziato sognando il palco. Il metro di paragone è quello non gli stream.”
Il progetto ha anche una forte connotazione visual, grazie al lavoro dello street artist napoletano Jorit.
“Prima di chiamarlo avevo dei dubbi. Pensavo mi avrebbe mandato a quel paese. Lui è un rivoluzionario, una persona che ha capito la mia musica, ma so che mi stima. Nel 2014, dopo la vittoria a Sanremo, la sua tribù, mi ha omaggiato con un murale a Napoli.”
Videointervista a Rocco Hunt Rivoluzione

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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