Dipinto

Si avvicina la finalissima di Sanremo Giovani e vi proponiamo la nostra intervista a Dipinto, all’anagrafe Armando Di Pinto, uno dei dodici protagonisti di questa edizione 2023 del contest che consente a tre artisti di partecipare al 74esimo Festival della canzone italiana.

“Criminali” è il titolo del brano inedito che il giovane rapper napoletano presenterà dal vivo il prossimo 19 dicembre, nel corso dell’evento in scena al Casinò di Sanremo e in onda in prima serata su Rai Uno.

Cresciuto sotto il segno dell’hip hop e influenzato dai grandi classici che ne hanno sancito il successo del genere, fra cui: 50 cent, The Notorius B.I.G. e 2Pac. Dipinto si appassiona, così, alle rime e alla scrittura dei testi in cui racconta episodi di vita quotidiana trascorsa all’interno del quartiere e condita da quella giusta dose d’amore che da sempre contraddistingue la canzone napoletana. 

Arriva, così, alla pubblicazione di una serie di singoli da indipendente, che lo portano in Capitol Records (Universal Music Italia) a settembre 2022, con la firma del suo primo vero contratto discografico. 

Intervista a Dipinto

Quali stati d’animo e quali pensieri accompagnano queste ore che anticipano la finalissima di Sanremo Giovani?

«Stati d’animo positivi, perché io credo che questo genere di cose qua bisogna prenderle in modo positivo, altrimenti la paura ti mangia e la tua performance ne risente. Sono tranquillo e ho voglia di divertirmi, pur sapendo di dover fare i conti con una forte emozione».

L’accesso a questa finalissima è arrivato attraverso le selezioni di Area Sanremo, come valuti questa esperienza?

«Mi ha portato tanto a crescere, nel senso proprio sulla mia autostima. Sono arrivato lì con l’obiettivo di non aspettarmi niente e devo dire che l’ho mantenuto, infatti quando ho saputo della notizia il mio cuore è scoppiato di gioia. La prima cosa che ho pensato è stata: “ma allora ne è valsa la pena”. Tutti i sacrifici che ho fatto e tutte le delusioni che ho subito, è come se fossero spariti dalla mia testa. È una sensazione bellissima».

“Criminali” è il titolo del brano che presenterai dal vivo insieme alla band. Ci racconti com’è nato?

«Questo pezzo è nato tre anni fa ed è uno dei primi che ho scritto, per questo trae completa ispirazione dalla mia storia. Mi chiamo Dipinto proprio per questo, perché la mia vita è come un quadro su cui disegno e coloro la mia storia, sia ciò che riguarda il passato che il presente e, di conseguenza, il futuro. Questo pezzo nasce dal disagio che racconta da dove provengo e di quanto ho dovuto faticare per arrivare a sentirmi sicuro di me stesso. Oggi so quanto valgo, l’ho imparato sulla mia pelle. Ci sono stati tanti momenti difficili nel mio passato, ma tanti altri che porto comunque nel cuore. Ecco, “Criminali parla proprio di questo.. del riscatto».

Come descriveresti il tuo rapporto con il Festival di Sanremo? Ti è capitato di seguirlo negli anni o ti sei avvicinato più nell’ultimo periodo?

«L’ho sempre seguito, ricordo in particolare la partecipazione di Sal Da Vinci, un artista che stimo molto e che proviene da Mergellina, il mio stesso quartiere. Ricordo quando si classificò al terzo posto, quell’anno vinse Marco Carta. Poi ricordo varie partecipazioni di Gigi D’Alessio fino alla più recente, quella di Lazza con “Cenere”, un pezzo che mi piace proprio tanto».

E sul cast dei big di Sanremo 2024, tra i nomi annunciati da Amadeus, quali debutti o ritorni ti incuriosiscono di più?

«Uno su tutti l’esordio al Festival di Geolier, non solo perchè proviene dalla mia stessa terra, ma io mi ispiro tanto a lui. Da buon partenopeo, mi onora il fatto di essere rappresentato da un artista del suo calibro, penso che tutti noi napoletani dobbiamo ringraziarlo per quello che ha fatto per la nostra scena rap».

Per concludere, al di là della vittoria e della possibilità di calcare il palco dell’Arison, cosa ti piacerebbe portare a casa da questa esperienza di Saremo Giovani?

«Non ti nascondo che sono un po’ scaramantico, ma l’obiettivo è ben chiaro: tornare nel mio quartiere e sentirmi dire: “Fratè, bravo, ci sei piaciuto”. Francamente a me mi interessa questo, faccio musica perché mi piace e ho comunque una grande ambizione, ma le cose che soddisfano di più alla fine sono le più semplici. Alla fine il successo non esiste, è solo una questione mentale».

Videointervista a Dipinto