Lor3n

Si avvicina la finalissima di Sanremo Giovani e vi proponiamo la nostra intervista a Lorenzo Iavagnilio, in arte Lor3n, uno dei dodici protagonisti di questa edizione 2023 del contest che consente a tre artisti di partecipare al 74esimo Festival della canzone italiana.

“Fiore d’inverno” è il titolo del brano inedito che il giovane cantautore molisano presenterà dal vivo il prossimo 19 dicembre, nel corso dell’evento in scena al Casinò di Sanremo e in onda in prima serata su Rai Uno.

Prodotto da Mimmo Mignogna e Diego Calvetti, pubblicato da Musicaè e distribuito Sony Music, il brano propone immagini e stati d’animo di una dichiarazione d’amore, mettendo in mostra la maturità del giovane Lor3n, abile nel descrivere con semplicità un sentimento così importante.

Sanremo Giovani 2023, intervista a Lor3n

Sei tra i finalisti di Sanremo Giovani, per rompere il ghiaccio ti chiederei di descriverci la sensazione che hai provato quando ti è giunta questa bella notizia.

«Il mio obiettivo iniziale era quello di rientrare tra i 49 semifinalisti, per potermi mettere alla prova con le esibizioni dal vivo. Quindi ero già felice di aver ottenuto quel risultato. Nel momento in cui ho fatto l’audizione, ero soddisfatto della performance che avevo fatto, sapevo di essermela giocata bene. Il giorno dopo però, quando ho ricevuto la notizia, sono scoppiato a piangere. Non me me l’aspettavo naturalmente, perché non era proprio nei miei programmi. Diciamo pure che sono caduto piacevolmente dalle nuvole».

“Fiore d’inverno” è il brano che ti ha permesso di arrivare a giocarti un biglietto d’ingresso per il Festival di febbraio nella finale di Sanremo Giovani del 19 dicembre. Ci racconti com’è nato?

«Questo pezzo è nato al pianoforte, dopo che con il mio team avevamo parlato della possibilità di provare a realizzare una canzone sanremese. Quel giorno avevo la febbre, ma mi sono messo al piano e ho immaginato la scena di suonarla dal vivo nel contesto del Festival ed è nata così, molto semplicemente. Credo che sia una canzone orecchiabile, semplice nella sua costruzione e facile da ricordare.».

Il testo del brano riflette su esperienze passate, ma senza rimuginare su ciò che è accaduto, la trovo una riflessione sana, giusta. Alla fine ci sta provare nostalgia nei confronti di qualcosa che abbiamo perso o di situazioni che non viviamo più…

«Sì, questo brano racconta d’amore, non a caso scrivo quasi sempre canzoni che vanno a sviscerare gli aspetti più evidenti e quelli più profondi del nobile sentimento per antonomasia. Spesso vengo punzecchiato per questo, ma mi viene naturale parlare d’amore. Nella fattispecie, “Fiore d’inverno” è un pezzo che racconta di una storia d’amore finita. L’idea era quella di creare una sorta di contrapposizione già dal titolo, il fiore sta a simboleggiare l’aspetto positivo di quanto vissuto, mentre la stagione invernale sottolinea come questo sentimento sia nato in un periodo sbagliato. Così mi sono ritrovato a parlare di un amore passato in maniera nostalgica, ma in qualche modo superata».

Lor3n Fiore d'inverno

Sei giovanissimo, classe 2001, per questo ti chiedo se pensi che quello della nostalgia possa essere un tema generazionale e se avverti anche tra i tuoi coetanei questo sentimento che paradossalmente può essere un modo anche per pensare meno al futuro no?

«Siamo una generazione nostalgica, ti dico di sì. Probabilmente perché viviamo già da ragazzini immersi in questo mondo iper performante dei social. Questo ci porta a mostrare le cose pubblicamente prima che a viverle personalmente, e nel momento in cui delle emozioni forti ci colpiscono per davvero, tendiamo a viverle in maniera intensa e a portarne un pezzetto sempre un po’ con noi, anche quando svaniscono e non fanno più parte della nostra vita».

Come descriveresti il tuo rapporto con il Festival di Sanremo? È una manifestazione che hai seguito negli anni o a cui ti sei avvicinato più recentemente?

«Essendo un musicista e un amante della musica, naturalmente ho sempre seguito il Festival. Insieme alla mia famiglia ci radunavamo attorno alla tv per guardarlo, magari non tutto perché ci addormentavamo (sorride, ndr), ma l’appuntamento serale non mancava. Ho sempre visto Sanremo come un traguardo irraggiungibile, mai avrei pensato di ritrovarmi adesso a giocarmi le carte per poter arrivare, o comunque sperarci».

Per concludere, al di là della possibilità di vincere Sanremo Giovani e di calcare il palco dell’Ariston, quale potrebbe essere per te il riconoscimento più importante che puoi trarre da questa esperienza?

«Il mio desiderio è quello di dare il 100% e di riuscire ad arrivare alle persone che mi guardano. A prescindere dal passaggio, mi piacerebbe che mi venisse riconosciuto di essere riuscito a trasmettere qualcosa. Tornare a casa e ricevere complimenti dalle persone che mi hanno visto, a prescindere davvero dal tipo di risultato.

Videointervista a Lor3n

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