Amadeus

Tanti auguri di buon compleanno ad Amadeus, attuale direttore artistico del Festival della canzone italiana e profondo conoscitore della nobile arte dell’intrattenimento. Dagli esordi in radio alla consacrazione di Sanremo, ripercorriamo insieme la sua parabola professionale.

Ama…deus ex machina di Sanremo, almeno negli ultimi quattro anni è stato così. I numeri parlano chiaro: risultati discografici, ascolti televisivi ed introiti pubblicitari mettono tutti d’accordo e fanno di lui il direttore artistico più rivoluzionario del Festival, colui che in maniera incisiva ha avuto il coraggio di valorizzare i giovani e spingere l’acceleratore sul pedale di un inevitabile cambio generazionale.

Oggi lo conosciamo come uno showman a tutto tondo, ma la sua carriera è partita dalla gavetta, quella vera. Nato a Ravenna il 4 settembre del 1962, da genitori di origine siciliana, Amedeo Umberto Rita Sebastiani si trasferisce all’età di sette anni a Verona, dove comincia a muovere i primi passi come speaker in alcune radio locali.

Dopo aver conosciuto Claudio Cecchetto nel 1986 approda a Radio Deejay, lì conosce Rosario Fiorello, amico di lunga data con cui inaugurerà il suo filotto sanremese molti anni più tardi. All’inizio degli anni ’90 passa al mondo della televisione, conducendo per cinque anni consecutivi il Festivalbar, per poi concentrarsi anche su trasmissioni di altro genere, consolidando la proprio notorietà e diventando in breve tempo un beniamino del piccolo schermo.

La sua passione per la musica (già manifestata con programmi come “Canta e vinci”, “Music Quiz”“Music Farm” e “Ora o mai più”) ha trovato libero sfogo amministrando il Festival di Sanremo, ruolo che ha dimostrato di saper svolgere con dovizia e preparazione.

In queste prime quattro edizioni, ha portato alla ribalta la rassegna canora, grazie alle vittorie di Diodato con “Fai rumore”, dei Maneskin con “Zitti e buoni”, della coppia Mahmood-Blanco con “Brividi” e di Marco Mengoni con “Due vite”. Ma sono tantissime altre le canzoni di successo, pensiamo a “Viceversa”, “Me ne frego”, “Ringo Starr”, “Musica leggerissima”“Ciao ciao”, “Dove si balla”, “Farfalle”, “Ovunque sarai”, “Supereroi”, “Tango”, “Made in Italy”, “Il bene nel male” e “Cenere”.

Numerosi gli artisti scoperti (Pinguini Tattici NucleariMadameTananai tra tutti) e i big che hanno accettato di tornare in gara dopo tanto tempo (Elisa, Giorgia, Rita PavoneOrietta BertiIva ZanicchiMassimo Ranieri e Gianni Morandi per citarne alcuni), per non parlare dei beniamini della generazione Z che già facevano incetta di stream (tipo Lazza, Blanco, Rkomi e Sangiovanni)

Durante queste ultime quattro edizione del Festival, premiate sia dall’Auditel che dalla mole di certificazioni dei pezzi in corso, Amadeus ha saputo riportare Sanremo al centro sia delle cronache mediatiche che del dibattito popolare attraverso i social, “eventizzando” la rassegna e creandole attorno un’attesa che non si vedeva da parecchio tempo. Le sue incursioni al Tg1 e dall’amico Fiorello, non hanno fatto altro che accrescere l’interesse di un pubblico sempre più trasversale.

In attesa di scoprire le sorprese che avrà in serbo per l’edizione 2024, non ci resta che augurare buon compleanno ad Amadeus, un professionista e un uomo di successo che nel corso della sua carriera ha conosciuto sia luci che ombre, come ha più volte raccontato lui stesso: «Il telefono non squillava più, questo periodo difficile è durato qualche anno. Dopo alcuni momenti di sconforto, sono poi ripartito da zero facendo provini, proponendomi di nuovo. Tornare a scalare la seconda vetta non ha prezzo». Una bella storia fatta di passione e resilienza.

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