La partecipazione di Tony Effe al tradizionale concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma ha scatenato una vera e propria bufera. Politica, associazioni e cittadini hanno puntato il dito contro i testi del trapper romano, accusati di essere sessisti, misogini e violenti. Le pressioni hanno spinto il Comune di Roma, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, a riflettere sulla possibilità di chiedere all’artista di fare un passo indietro, per evitare che l’evento si trasformi in un’occasione divisiva per la città.
L’amministrazione capitolina, sorpresa dall’intensità delle polemiche, sta cercando una soluzione per gestire il caso. La decisione del Comune potrebbe arrivare già nelle prossime ore, con l’intento di evitare che il concertone, organizzato per celebrare l’arrivo del 2025, si trasformi in un palcoscenico di tensioni e controversie. L’assessora alle Pari Opportunità Monica Lucarelli avrebbe espresso forte irritazione per la situazione, giudicando “inopportuno” l’invito a Tony Effe.
Le consigliere municipali del Partito Democratico hanno accolto favorevolmente la possibilità di una retromarcia, definendola un segnale importante nella lotta contro la violenza di genere. Anche esponenti dell’opposizione, come Federico Rocca di Fratelli d’Italia, hanno criticato duramente la scelta iniziale, chiedendo che eventuali penali non gravino sulle casse comunali.
Dal canto suo, Tony Effe ha cercato di abbassare i toni. In una storia su Instagram, il cantante ha dichiarato: “Sono onorato di cantare al Circo Massimo nella mia città. Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario”. Tuttavia, il suo ufficio stampa ha precisato di non aver ancora ricevuto comunicazioni ufficiali da parte del Campidoglio.
Tra i principali oppositori all’esibizione del trapper c’è l’associazione Differenza Donna, che ha definito “scellerata” la scelta di ospitare Tony Effe, sottolineando come i suoi testi siano “un’istigazione continua alla mancanza di rispetto verso le donne”. La presidente Elisa Ercoli ha chiesto un intervento immediato del sindaco Gualtieri, sostenendo che un palco pubblico non dovrebbe mai offrire visibilità a chi veicola messaggi di misoginia e violenza.
La polemica, però, non si ferma a Roma. Il Codacons ha colto l’occasione per criticare anche la partecipazione di Tony Effe a Sanremo 2025. “Non si capisce perché testi considerati inaccettabili per il concerto di Capodanno possano invece essere adatti a un evento nazionale come Sanremo”, ha dichiarato l’associazione, puntando il dito contro la Rai e il direttore artistico Carlo Conti.
Il caso Tony Effe accende i riflettori su un problema più ampio, quello del rapporto tra arte, libertà di espressione e responsabilità istituzionale. Mentre il Comune di Roma cerca di gestire la situazione, resta il dubbio se una retromarcia possa davvero placare le polemiche o se finirà per alimentare ulteriori divisioni. Intanto, il conto alla rovescia per Capodanno continua, ma il destino di Tony Effe sul palco del Circo Massimo resta appeso a un filo.

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