Claudio Baglioni atuttocuore Arena

Il lungo addio di Claudio Baglioni all’attività musicale live e discografica passa anche dagli ultimi 8 concerti in programma all’Arena di Verona. (Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti).

Il cantautore e architetto romano ha uno speciale legame con l’anfiteatro e la città scaligera e ne ha parlato durante la cerimonia di iscrizione all’Elenco d’Onore dell’Ordine degli Architetti di Verona.

“Sono contento di essere a Verona in una veste diversa e in un’occasione che non mi sarei mai aspettato. Mi sono laureato nel 2004, una laurea fortemente voluta da mia madre. Tra musica e architettura ci sono tanti punti in comune.”

Esordisce Claudio Baglioni, che poi approfondisce il suo legame con la città di Verona.

“Nel 1975 sono entrato per la prima volta all’Arena e ho visto quel momento come un traguardo. Però quello non era un momento facile, perché tutti i concerti erano accompagnati da grandi polemiche. Prima di me c’era Charles Aznavour che, dopo l’esibizione e i fischi, se ne andò via incazzato. Quando iniziai la mia esibizione, il pubblico fu attento e la mia performance si chiuse con un applauso. Da lì è iniziato il mio amore per Verona.”

Il cantautore spiega il suo concetto di palco centrale, fortemente voluto anche all’Arena di Verona, nonostante le tante difficoltà logistiche.

“Ho sempre avuto l’idea e la volontà di posizionare il palco al centro, anche se so che non è facile, perché non puoi guardare tutti negli occhi. Con la sistemazione della scena centrale anche il suono è distribuito meglio.

Il concerto è una sfida. Mettere il palco al centro è un modo per mettere alla prova uno spettatore che non è abituato. È un modo per interessare la multisensorialità di chi assiste.

L’Arena ha una storia che andrebbe studiata. Sono numerosi gli architetti che se ne sono occupati.

Gli spettacoli di Atuttocuore saranno il suo commiato a Verona dopo una carriera di 50 anni.

“Oggi non si fa più vera architettura in Italia. L’archistar è impiegato per un atto simbolico. Sul palco di Atuttocuore ci saranno degli elementi architettonici.”

Dopo gli 8 concerti di aTuttoCuore non sono previsti altri concerti di Claudio Baglioni a Verona, ma…

“Un ritorno in Arena? Per il momento è inimmaginabile. Adesso non lo vedo come un’idea praticabile. Bisognerebbe pensare a un evento unico e immaginato solo per l’Arena. Per il momento va bene così. Però la tentazione non nego che c’è…”

Magari in occasione della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi del 2026, che si svolgerà proprio all’Arena di Verona

“Sono stato coinvolto per la Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino 2006, quando ho diretto l’orchestra per Luciano Pavarotti. Poi ho composto anche degli inni sportivi, ma per ora non sono stato coinvolto per Milano – Cortina 2026.”