Ermal Meta non ci sta e, dopo la scarcerazione del minorenne autore di uno stupro a Palermo, affida ai social tutta la sua rabbia.
“Conosco persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più. Che scattano in piedi appena sentono un rumore alle loro spalle, che non sono più riuscite nemmeno ad andare al mare e mettersi in costume da bagno come se non avessero nemmeno la pelle. Vogliamo salvare e recuperare un branco? Ok, sono d’accordo. Ma come salviamo una ragazza di 19 anni che d’ora in poi avrà paura di tutto? Perché la responsabilità sociale la sentiamo nei confronti dei carnefici e non in quelli della vittima? Se c’è una qualche forma di responsabilità collettiva nei confronti dei carnefici, allora dovremmo provare a sentirci responsabili anche per quella ragazza e per tutte le vittime di stupro perché è a loro che dobbiamo veramente qualcosa, sono le vittime che vanno aiutate a ricostruire la propria vita. Per quanto riguarda le pene esemplari credo che siano assolutamente necessarie per un semplice motivo: nessun atto criminale viene fermato dalla paura della rieducazione, ma da quella della punizione. L’educazione deve funzionare prima che si arrivi a compiere un abominio del genere. Ovviamente siamo tutti garantisti finché la “bomba” non ci cade in casa.
Con rispetto,
Ermal”
Numerosi i commenti, a volte critici, sulle parole del cantautore, che precisa.
“Sono d’accordo ovviamente sulle pene certe. Perché allora negli ultimi anni i casi di violenza contro le donne sono aumentati in maniera esponenziale? Non credo che si tratti solo di una repentina discesa culturale. Piuttosto si tratta della totale mancanza di paura e il senso di impunità che imperversa in questo paese diventando quasi endemico. (Vedi donne che denunciano 2/3/4 volte e poi vengono massacrate. Nessuno le protegge, la legge in primis.) Assolutamente d’accordo sull’educazione e la cooperativismo sociale, ma rieducare gli adulti è più complesso che educare i bambini (cosa fondamentale.).”
Su Twitter è in trend topic l’hashtag #grazieermal.
“Esporsi non giova mai a nessuno, ma non riesco a non mettermi nei panni della vittima e a non sentirmi male per lei. Colpa mia. Voi che avete la verità in tasca continuate pure a illuminare il mondo.”
Ermal Meta Palermo

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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