“Stupida libertà” (21co / Artist First) è il nuovo singolo di Luigi Strangis, giovane cantautore vincitore di Amici 21; lo abbiamo incontrato per un’intervista.
Intervista a Luigi Strangis, Stupida Libertà
Ciao Luigi e bentornato su iMusicFun. Sei tornato con un nuovo singolo, un brano che affronta un tema nel quale ci si può riconoscere, ma particolare anche dal punto di vista sonoro. Per te e il per il tuo percorso artistico cosa rappresenta?
Sicuramente è un qualcosa di volutamente diverso rispetto a quello che ho fatto finora. Cresco e ho nuovi stimoli, nuove cose e quindi ho voglia anch’io di evolvere e Stupida Libertà nasce semplicemente dal voler raccontare quella sensazione, dal voler dare voce a chi in realtà non parla. Io sono il primo che in realtà non dice nulla, non parla di sé.
Musicalmente hai scelto un approccio anche differente, soave, quasi acustico, dove c’è quel suono della chitarra davvero molto particolare. Una scelta che ti dà la possibilità di concentrarti ancora di più sull’ascolto del testo.
Esatto, sì, perché in realtà l’arrangiamento è rimasto semplice, anche perché il pezzo non necessitava di altro. Il brano è nato con la chitarra e abbiamo deciso di tenerlo, di tenere la chitarra come lo strumento principale, perché effettivamente chitarra e voce quel pezzo funziona. Abbiamo giusto colorato il brano, che non apre mai e resta sempre elegante.
I primi riscontri sono decisamente buoni, così come i dati 2023 su Spotify che riguardano te e la tua musica.
Effettivamente il pezzo è partito bene, ma quello che più mi fa piacere è il fatto che questo pezzo sta arrivando a più persone possibili, perché rappresenta un invito a essere più sensibili.
Hai detto bene, dovremmo essere più sensibili, dovremmo tornare bambini. Prima dell’uscita del pezzo hai pensato di coinvolgere i tuoi fan e anche i bambini chiedendo loro di disegnare la loro idea di libertà.
Esatto, sì, perché i bambini sono puri, giustamente non conoscono il mondo. Hanno il loro mondo e te lo buttano su un foglio di carta. Non si fanno problemi a disegnare un sole viola oppure gli uccelli che giocano insieme a loro.
Tornando al brano, quanto pensi che la tua generazione sia libera oggi?
È una bella domanda, ma io non vorrei rispondere per tutti. Il periodo Covid secondo me ha rotto diverse dinamiche. In quel periodo è cambiato il concetto di libertà. Crescendo sento di avere bisogno anche più punti di vista e il mio necessariamente cambia. Io imparo dai miei errori io imparo, tante volte ho giudicato senza pensare per poi aver cambiato idea dopo aver ascoltato un altro punto di vista. Io sto vivendo un periodo con tanti stimoli. Ascolto davvero molta più musica di quanta ne ascoltavo prima. Quindi la mia strada la sto ancora costruendo. La mia idea è quella di voler mettere sempre di più la mia personalità nei pezzi e io ho bisogno di conoscere sempre di più. Mi piace restare un po’ così, eclettico. Anche questo indica la mia voglia di libertà.
Oggi quale direzione sta prendendo la tua musica?
Ultimamente sono molto più concentrato sui testi e solo dopo lavoro sulle sonorità, quindi non ho qualcuno a cui mi ispiro. Sto ascoltando musica americana. Sono in quella fase in cui prendo da tutto, per cercare una mia strada, una mia originalità.
Quell’originalità che aveva già colpito l’anno scorso. Oggi qual è l’aspetto del tuo approccio artistico del quale sei più orgoglioso?
Penso la sensibilità, almeno per Stupida Libertà. La sensibilità credo sia uno dei punti di forza.
Riavvolgiamo il nastro e andiamo due anni fa. Che consiglio daresti a quel ragazzino che stava per intraprendere un percorso che poi musicalmente gli avrebbe cambiato la vita?
Gli direi solo questo ‘Fai come hai fatto e mi raccomando… sii sempre te stesso!’ Solo questo.
2024, penso che possa essere per te un anno chiave, di svolta.
Sto lavorando a tante cose, quindi voglio un attimo riprendere il tutto e pensare magari a un album, perché no. Diciamo che c’è un’idea, è da capire. Voglio fare le cose con calma per farle al meglio.
Ma è ancora attuale il concetto di album per un’artista della tua generazione?
Pensa Spotify mi ha segnalato che riesco ad ascoltare i dischi dall’inizio alla fine. Ecco. E questa cosa però non si fa più. Il mercato impone più l’uscita di singoli, ma comunque un disco è un pezzo di cuore. Se mi andrà di farlo uscire, lo farò uscire.
Videointervista a Luigi Strangis

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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