Raiz

Intervista a Raiz, in occasione del Premio Tenco 2023; gli Almamegretta hanno vinto la Targa per il miglior disco in dialetto con Senghe.

Durante la prima serata la band è salita sul palco nella formazione originale, composta dai fondatori Raiz, Pier Paolo Polcari e Gennaro Tesoni.

Intervista a Raiz, il Premio Tenco

Raiz, è un piacere trovarti qui su iMusicFun al Premio Tenco. Per gli Almamegretta è un riconoscimento importante, conseguito con là album “Senghe”.

Ricevere una Targa Tenco è sempre motivo di orgoglio. Sono sincero, il Club negli anni ci ha adottati e in qualche modo siamo abituati a ricevere i loro riconoscimenti. Gli Almamegretta ne hanno vinte 4, io una da solista. Mi sento fortunato. I giornalisti ci vogliono e ci hanno sempre voluto molto bene. Hanno apprezzato sempre il nostro lavoro, la nostra voglia di sperimentazione. E anche la nostra volontà di spendere sempre una parola in favore della multiculturalità, dell’integrazione. Quella voglia di stare insieme, la convivenza, coesistenza. Parole che in questo periodo sembra non vadano di moda.

Il disco “Senghe” è uscito un anno e mezzo fa e si caratterizza per una profondità testuale, ma anche per produzioni ancora più estreme e curate. Come è nata questa volontà di spingervi oltre?

La produzione di Paolo Bardini ci ha dato tantissimo. Lui è un artista completo, un musicista, un produttore, un soundman. È un confronto che ci ha molto stimolato e lui ci ha spinto anche a fare delle cose che magari prima non avevamo mai fatto. È stato un bellissimo connubio. Poi lui è un nostro fan da prima. A suo dire, ha cominciato a suonare il basso perché esistevano gli Almamegretta. E’ dieci anni più giovane di me e questa cosa è plausibile, gli voglio credere. È stato come avere un orecchio esterno che ci ha guardati e guidati da fuori, dandoci dei suggerimenti, ma allo stesso tempo una guida interna perché conosceva e conosce benissimo il repertorio della band.

Quello che mi ha colpito di questo disco è anche quell’omaggio agli anni ’70 e a quel sound napoletano legato a quel periodo.

Beh, c’è anche quello, assieme a tante altre cose. Nello specifico un pezzo come ‘Miracolo’ fa il verso un pochettino a Pino Daniele. Poi ci sono pezzi più scuri, ritmati, con un omaggio alla techno e alla dance inglese degli anni ’90.

Si tratta di un disco davvero variegato, di cui ho apprezzato anche l’omaggio a Fausto Mesorella. Lui è stato un grande e ha avuto successo anche su questo palco, arrivando addirittura a vincere la manifestazione che per anni è stata considerata antagonista al Tenco, ovvero il Festival di Sanremo.

Lui ha vinto con gli Avion Travel al Festival di Sanremo, ma non posso dimenticare gli anni in cui abbiamo lavorato insieme. Per sette anni abbiamo girato il mondo, voce e chitarra, mi siamo divertito tantissimo. Il mio modo di cantare è cambiato, mi ha insegnato tante cose, non smetterò mai di ringraziarlo. Ho perso un fratello, non lo dico così a caso, è vero, però so che lui è lì, vive in quello che facciamo noi. Non potevo non omaggiarlo. Io so che a lui sarebbe piaciuta la nostra versione di ‘na Stella.

Parlando di Sanremo, gli Almamegretta hanno partecipato nove anni fa al Festival, in un’edizione piuttosto controversa, quella del 2014 con Fabio Fazio.

Sì, abbiamo vinto l’ultimo posto, mi ricordo. È stato bello e divertente, noi siamo sicuramente molto più a nostro agio in un contesto come il Tenco. Il Festival è competizione. Mi piace guardarlo, lo seguo con piacere, di divertimento, perché è proprio la manifestazione nazionalpopolare per eccellenza. Lo rispetto, mi diverto, non escludo magari in futuro di parteciparvi ancora, magari come solista. Nel 2014 ricordo un grande divertimento, ma non dimentico la sensazione di sentirmi fuori luogo.

Gli Almamegretta hanno vinto la Targa Tenco per il Miglior Album in Dialetto e il buon riscontro della lingua napoletana lo vediamo in classifica con Geolier, ma anche con Marefuori.

Mi ricordo che quando abbiamo cominciato noi, mi ricordo un grande amico discografico milanese, a cui feci ascoltare le nostre canzoni, che definì… brani di Mario Merola, ma sulle astronavi. 20, 30 anni fa ci dicevano che non saremmo mai andati in classifica e che nessuno ci avrebbe passato, invece avete visto quello che poi è successo…

L’ultima domanda è legata al tuo omaggio a Sergio Bruni, l’album “Si ll’ammore è ‘o ccuntrario d’a morte” che prosegue per le ultime date live del 2023.

Un progetto al quale sono molto legato e che è finito in finale in un’altra categoria del Tenco. Quest’anno ho rischiato di vincere anche un’altra Targa. Devo dire che questo progetto mi ha dato moltissima soddisfazione e ai concerti ci sono anche tanti giovani. Devo ringraziare tantissimo l’esposizione che ho avuto come attore in Marefuori. D’altronde oggi funziona così, quando hai i riflettori puntati, puoi proporre qualcosa anche di inusuale e viene ascoltato con maggiore disponibilità.

Video Intervista a Raiz

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