Irene Grandi, dopo aver pubblicato Fiera di Me e svelato le date del tour teatrale, in un’intervista ripercorre la carriera.
“Le canzoni ti riportano pezzi di vita, un anno, un luogo, ma questo mi fa piacere, non tristezza. Guardo sempre avanti, non rimugino, al massimo mi soffermo e poi mi lascio andare. […] I primi 4 album sono usciti in 4 anni, poi piano piano ho capito che volevo stare fuori dal mainstream, amavo i teatri, avevo voglia di sperimentare. Non ho scelto necessariamente la strada del successo, ma per soddisfare le mie curiosità. Così oggi produco i miei dischi, con sacrifici anche economici.”
Spiega Irene Grandi a Repubblica, soffermandosi poi su Jovanotti, il primo artista a credere in lei.
“Jovanotti è stato il mio primo ammiratore. Nel camerino di Sanremo giovani arrivarono fiori da amici compagni e parenti mai sentiti. C’era anche il mazzo di Lorenzo e un bigliettino: ‘Sei bravissima faccio il tifo per ter te’. Sono svenuta. Aveva appena scritto Serenata rap e Penso positivo. Stava facendo qualcosa di nuovo, adoravo il suo rap cantautorale. Scrisse TVB e fu un grande successo”.
Dopo 15 anni ai vertici delle classifiche, Irene Grandi ha capito che era il momento di rallentare.
“Nel 2010. Mi ero resa conto che in 15 anni di vita tutti dedicati al lavoro avevo trascurato famiglia amicizie e desideri, non sapevo più chi ero. Feci un anno sabbatico, da ragazzina ero diventata una donna. Chi volevo essere? Mi sentivo come un juke box. Volevano i miei successi ma io mi chiedevo se mi rappresentassero ancora. Mi hanno presa per una arrogante, ma dovevo crederci di nuovo. Volevo fare musica per la mia gioia e non solo per quella del pubblico”.
Ora Irene Grandi sta lavorando a un nuovo album, che arriverà in autunno.
“E’ un disco cantautoriale dove useremo anche l’elettronica sulla mia voce per alcuni effetti. Un pop pensato. Mi piacciono le canzoni, classiche. Non le filastrocche, i tormentoni dell’estate, se prendi quella direzione non torni più indietro”.
La cantante toscana medita il ritorno a Sanremo?
“Solo se avessi un brano giusto in quel momento. Comunque preferisco Sanremo ai talent. Non sopporto le eliminazioni così violente”.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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