Iva Zanicchi conferma con fermezza la sua partecipazione, insieme ad Al Bano, a un concerto che si terrà nei prossimi giorni a San Pietroburgo, in Russia. Una decisione che non ha mancato di sollevare polemiche, in un momento storico segnato dal conflitto in Ucraina e da una crescente attenzione sulle scelte pubbliche degli artisti italiani. Ma la Zanicchi tira dritta: «So bene che la nostra è una scelta che in questo momento può destare delle polemiche, ma sono a posto con la coscienza».
L’annuncio è arrivato inizialmente da una nota ufficiale di Al Bano: «Canterò in Russia, e mi porto la mia amica Iva Zanicchi». Parole che hanno riacceso il dibattito su opportunità e implicazioni di esibirsi in un Paese coinvolto in una guerra. Un caso simile a quello che ha recentemente travolto Pupo, anche lui criticato per aver accettato l’invito del presidente Vladimir Putin.
Intervistata dal settimanale DiPiù, la cantante precisa di essere stata coinvolta direttamente da Al Bano: «È lui ad avere i contatti con l’organizzazione. Siamo amici da anni, gli voglio un bene dell’anima e se mi propone di andare a cantare con lui sono sempre felice di dirgli sì». E se le si fa notare che si tratta di un invito da un Paese che ha attaccato l’Ucraina, la Zanicchi risponde con lucidità: «So bene che è stata la Russia ad attaccare l’Ucraina e capisco le polemiche, me le aspettavo. Infatti avevo consigliato ad Al Bano di non fare comunicati proprio per evitare critiche…».
Nonostante le reazioni, Iva Zanicchi rivendica il suo ruolo di artista: «Io faccio la cantante, canto l’amore, la pace e la solidarietà. La musica da sempre unisce le persone, quindi, esibirsi in un contesto come questo penso che dia anche la possibilità di lanciare un messaggio».
Il concerto avrà luogo davanti all’Ermitage, celebre museo di San Pietroburgo. «Ho deciso di portare con me mia figlia e la mia nipotina, perché San Pietroburgo è una città bellissima, con uno dei musei più belli del mondo», racconta l’artista, che ritorna in Russia a oltre quarant’anni dalla sua ultima esibizione, nel 1982, poco prima della morte di Breznev.
Quanto al cachet, la cantante taglia corto con una battuta: «Ha trattato direttamente Al Bano con l’organizzazione… Anzi, siccome gli voglio bene, gli ho fatto un prezzo da amica».
Una scelta che divide, ma che Iva Zanicchi difende senza tentennamenti: per lei, la musica resta prima di tutto uno strumento di unione.

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