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Luca Jurman attacca Sanremo Giovani: “Commissione ridicola, la musica italiana ha toccato il fondo”

Sanremo Giovani 2026

Luca Jurman torna a far discutere con un duro sfogo contro la commissione di Sanremo Giovani, accusata di scarso livello professionale, scarsa competenza e di aver trasformato la musica italiana in una “caricatura dell’arte”.

L’ex vocal coach di Amici non risparmia critiche: secondo Jurman, il sistema che ruota intorno alla selezione del Festival non valorizzerebbe veri talenti, ma sarebbe diventato una macchina che premia stereotipi, superficialità e trend momentanei.

Nel suo lungo post, Jurman parla senza mezzi termini di una giuria “ridicola e peggio dei talent”, frutto – a suo dire – di un ambiente discografico che continua a “rosicchiare le ultime risorse alla faccia della vera arte”.

Il problema, secondo Jurman, non è nei ragazzi che partecipano, ma in chi li seleziona e li guida:

“Servirebbe onestà intellettuale, integrità, etica e rispetto per i veri artisti, quelli che vengono lasciati nell’ombra perché troppo bravi.”

Jurman denuncia un sistema che – a suo dire – premia solo chi si omologa:

Chi invece scrive, studia, osa e cerca un percorso personale, secondo Jurman:

“non è considerato attuale”.

La critica ai talent e a Sanremo Giovani

Per Jurman, la crisi del settore è evidente proprio nei palcoscenici più popolari:

“Basta ascoltare gli inediti dei talent: scritti in modo elementare e venduti come se fossero hit.”

E su Sanremo Giovani è ancora più duro:

“Il Festival è della canzone italiana, non dei cantanti, non delle fanbase e nemmeno dei manager.”

Per Jurman la vera domanda è una sola:

come sono stati scelti i brani tra le quasi 600 proposte arrivate alla commissione?

Il vocal coach sostiene che giudicare la musica richieda una competenza reale, così come:

Serve quindi, secondo Jurman, una giuria tecnica rispettabile, formata da professionisti con esperienza artistica comprovata, mentre oggi prevale “l’opinionismo televisivo e radiofonico”.

Lo sfogo si chiude con un appello:

Per ammettere che la situazione non è più sostenibile e che la musica italiana merita più rispetto, più qualità e meno logiche commerciali:

“Abbiate il coraggio di dirlo: tutto questo rasenta la comicità dell’assurdo.”

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