Come leoni e gladiatori nell’Arena, questo il riassunto del ritorno a casa dei Maneskin, con una vera e propria opera di conquista nella prima delle due date allo Stadio Olimpico di Roma.
Lo storico impianto della Capitale è stato letteralmente travolto da una vera e propria ondata di rock. Un concerto che ha confermato la forza e il carisma del gruppo, capace di mescolare rock, pop, funk e un pizzico di rap con una personalità unica e travolgente.
I quattro nuovi imperatori del rock italiano hanno proposto una scaletta ricca di quei brani simbolici che ormai sono conosciuti in tutto il mondo, rendendo il pubblico partecipe in ogni fase dello show.
Tra emozioni, dediche, assalti al palco più o meno programmati, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas hanno dimostrato di non sentire nemmeno la pressione del pubblico di casa, esibendosi con quella folle compostezza che contraddistingue il loro percorso internazionale.
Per i Maneskin il palco è il mondo, ma Roma è Roma e Damiano, grande tifoso della Lupa, non manca di sottolineare questo senso di appartenenza.
Una presenza scenica unica e una forte intesa tra i componenti. Caratteristiche che sommate alla loro energia contagiosa ha reso i Maneskin idoli per milioni di fan in tutto il mondo. Il concerto si è concluso con una standing ovation da parte del pubblico presente, che ha salutato la band dei record con cori e applausi, dopo due ore decisamente energiche.
Un concerto da incorniciare per i Maneskin, che hanno dimostrato, ancora una volta, di essere una delle realtà più interessanti e originali del panorama musicale internazionale, perché è giusto sottolineare che la band vincitrice nel 2021 di Sanremo ed Eurovision ormai ha spiccato il volo e si confronta quotidianamente con i grandi della musica di tutto il pianeta.
Maneskin, il ritorno a casa e la conquista dell’Olimpico (Foto e scaletta)
- Don’t Wanna Sleep
- Gossip
- Zitti E Buoni
- Chosen
- Own My Mind
- Supermodel
- Le Parole Lontane
- Baby Said
- Bla Bla Bla
- Beggin’
- In nome del padre
- For Your Love
- Coraline
- Gasoline
- Timezone
- I Wanna Be Your Slave
- Acustico [Torna A Casa / Vent’anni]
- La Fine
- Mark Chapman
- Mammamia
- Kool Kids
- The Lonelies
- I Wanna Be Your Slave
Articolo di Andrea Alessandrini Gentili
Foto di Roberto Panucci

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