Francesco Renga Nek

All’Auditorium Parco della Musica di Roma si chiude, per ora, il sodalizio tra Francesco Renga e Nek, che in futuro non escludono il ritorno per un grande evento.

“C’è tristezza, come quando finisce un bel viaggio. Sai che torni a casa, ma hai la malinconia di trovarla più vuota. Due anni in giro insieme sono stati una bella avventura, ma penso che il nostro pubblico abbia anche voglia di rivedere Filippo e Francesco da soli. E questa è già la prossima nostra sorpresa.”

Spiegano i due cantautori a Leggo.

Entrambi, quindi, esprimono tristezza per la conclusione della loro collaborazione, ma sono entusiasti di tornare a esibirsi da soli. Renga sottolinea che il sodalizio è nato per gioco e ha superato le loro aspettative, mentre Nek riconosce l’affetto ricevuto dal pubblico. Entrambi affermano di voler restare autentici nella loro musica, evitando di adattarsi ai trend, e riflettono sulla longevità e sull’equilibrio nel panorama musicale attuale.

“Era una scommessa che è diventata la risposta alla necessità che entrambi cercavamo: sorprenderci ancora a vicenda. Così è stato per noi, ma anche per il pubblico.”

Poi una riflessione sugli artisti più giovani.

“Ancuni giovani oggi fanno gli stadi, ma non sarebbero pronti per farli. Lo stadio è bello, ma poi lo devi fare e rifare ancora. Vediamo dove sono tra 30 o 40 anni. La longevità è quello che conta.”

Francesco Renga e Nek hanno un sogno e un obiettivo, da perseguire insieme.

“Mica è detto che non ci vedrete più insieme. Potremmo fare un San Siro l’anno prossimo. One shot. No?”

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