Il significato delle canzoni di The Mood I’m In, il nuovo album di Tony Hadley. Il track by track è firmato da Faso di Elio e le Storie Tese. (Qui la nostra videointervista di presentazione del progetto).
“Si dice che il jazz abbia origine dall’improvvisazione di canti intonati dagli schiavi afroamericani mentre lavoravano nelle piantagioni o durante la costruzione di ferrovie. Dopo qualche tempo sembra si sia aggiunto un batterista che suonava sul piatto quel ritmo particolare che fa “tish—tì-ti-tish—tì-ti-tish—tì-ti-tish… accompagnato da un contrabbassista che suonava du-di-do-di-du-di-do… e infine anche un pianista che suonava accordi un po’ più complicati del solito. Era nato lo swing! Fin da piccolo, lo swing era un tipo molto esuberante, un vero birbante, voleva essere suonato tutte le sere nei locali fumosi fino a notte fonda, ed a un certo punto ha cominciato a viaggiare: si è imbarcato sulle navi da crociera, quelle tipo il Titanic che però fortunatamente non sono affondate, e alla fine è sbarcato in Europa. A quei tempi anche l’Inghilterra faceva parte dell’Europa, quindi per lo swing non è stato difficile infiltrarsi a casa Hadley e sedurre il giovane Tony mentre allestiva il pranzo domenicale con la sua famiglia. Artisti leggendari come Sinatra e Ella Fitzgerald erano cibo nutriente per le orecchie di un giovanotto che sognava di fare il cantante, e se poi succede che quel giovanotto diventa veramente un cantante e pure molto bravo…allora è andato tutto per il verso giusto.
Quincy Jones una volta ha detto che esistono solo due tipi di musica: quella bella e quella brutta. Ritengo che ascoltando quella bella ci sia solo un pericoloso effetto collaterale da tenere sotto controllo: prima o poi ti viene voglia di cantarla o di suonarla. E’ quello che è accaduto a Tony Hadley, che con l’album “The Mood I’m In” ci regala una selezione di canzoni bellissime, arrangiate con il sontuoso sound dell’orchestra jazz e cantate con grande passione.
Nota: ascoltando questo album i cultori delle ultime tendenze musicali potrebbero lamentare l’assenza di autotune sulla voce. Tranquilli, l’autotune c’è ed è pure regolato al massimo, soltanto che non entra mai in funzione perché Tony Hadley è intonatissimo.”
Tony Hadley, il significato della canzoni dell’album “The Mood I’m In”
1 – TOUCH ME
L’album si apre con una canzone che non è proprio swing, diciamo che ha più un sound tipo Doors, infatti è un brano dei Doors. Sembra che il titolo originale fosse “Hit Me” e che Jim Morrison avesse chiesto all’autore, il chitarrista Robby Krieger, di modificare il testo perché avrebbe preferito essere toccato dalla gente piuttosto che colpito. Tony Hadley in questa versione riesce a fare entrambe le cose: ti tocca l’animo e ti colpisce con un brano di rock psichedelico-sinfonico.
2- WALK OF SHAME
Il brano si distacca dal sound caratteristico dell’album e abbraccia sonorità più latin-jazz-pop: ci sono le percussioni, la sezione fiati che pompa, arriva anche il solo di tromba che infonde ulteriore energia e il risultato finale è una take spumeggiante che fa venir voglia di danzare sculettando.
3- FEELING GOOD
Tony Hadley si cimenta con una canzone resa celeberrima da Nina Simone, una melodia che sembra nata sul delta del Mississippi, mentre Robert Johnson era intento a vendere l’anima al diavolo per diventare una leggenda del blues. Invece il compositore è un inglese, ed è stata scritta negli anni ’50 per un musical, chi l’avrebbe mai detto. Il testo della canzone ci racconta che va tutto bene; ok, I’m feeling good, ma la melodia e l’intensità dell’interpretazione sembrano contraddire le parole e lasciar intendere che le cose non vadano poi così bene in giro per il mondo.
4- THAT’S LIFE
Diciamocelo, chi non è stato un burattino, un povero, un pirata, un poeta, un pedone -nel senso scacchistico- o un re per un almeno un momento nella vita? Anche nell’improbabile caso che uno non sia stato come minimo un po’ burattino, è bene che si gusti questa versione del super classico di The Voice, alias Frank Sinatra, che Tony interpreta magistralmente, supportato dal potente sound della big band.
5- ONE FOR MY BABY
Il brano ci trasporta in un jazz club nella New York degli anni ’50, dove sta suonando una band di 6 elementi. A quei tempi potevi chiedere al barman Joe di prepararti due drink, uno per la tua ragazza, l’altro per la lunga strada da percorrere dopo avergli raccontato come era finita la tua storia d’amore. Oggi ti tolgono i punti dalla patente per apologia della guida in stato di ebbrezza.
6- THE MOOD I’M IN
È la title track dell’album, che in italiano si dice brano eponimo, ovvero la canzone che dà il titolo all’album. Confesso che non sapevo si dicesse brano eponimo, non volevo fare il saputello. Comunque il messaggio è chiaro: Tony Hadley è nel mood di cantare The Mood I’m In, che sarebbe come dire che è nello stato d’animo di cantare lo stato d’animo in cui è. Vabbè, ascoltatevi il pezzo che si fa prima.
7- BEWITCHED, BOTHERED AND BEWILDERED
È impossibile non rimanere stregati da questa canzone, al punto che sarei infastidito e sconcertato se qualcuno mi dicesse che non ne è rimasto stregato. Un brano delicato ma non troppo, composto negli anni ’40, quando melodia e armonia volavano alto. La voce di Hadley inizia soft su un tappeto di violini, poi si infuoca insieme alla sezione fiati…ed è tutto molto bello.
8- JUST A GIGOLO
Nella mitica canzone resa celeberrima da Louis Prima, Tony Hadley fa scintille duettando con la big band al gran completo, con momenti solistici di piano , trombone, batteria, crescendo e gran finale, insomma, una bella festa della musica allegra!
9- I WANNA BE AROUND
Ragazzi, che ballad. Oppure, come si diceva una volta, che bel lentone. Lo vorresti subito ballare stretto stretto con chi ti fa battere il cuore. In realtà, se si fa caso al testo, parla di uno a cui è stato spezzato il cuore e che vorrebbe vendicarsi…ma che importa, vincono l’atmosfera e la voce di Tony, che rischia di far innamorare molte donne sul globo terraqueo.
10- WAIT FOR YOU
È il contrabbasso a introdurre il brano, uno degli strumenti più iconici del jazz, con il suo suono inconfondibile e immutato nel tempo. Poi entra il resto della band, la vociona di Tony, i fiati e l’atmosfera si fa soft e sexy , anche se a tratti esplode con grande energia. La canzone chiude l’album alla perfezione e il suo titolo ci offre lo spunto per dire a Mr.Hadley: ti aspettiamo..in concerto!

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