Dopo la prova generale di Bibione e prima dei 7 concerti di San Siro, Vasco Rossi ha ricevuto la Pergamena della Città di Milano dalle mani del Sindaco Beppe Sala.
“Avrei potuto farne dieci di San Siro, così sarebbe stato bello avere per tutto il mese di giugno solo Vasco Rossi!”.
Venerdì, poco prima del primo show, arriverà un importante riconoscimento da parte della Regione Lombardia, consegnato dal Presidente Attilio Fontana.
Il rocker di Zocca ha incontrato 120 fan a Milano nella Sala Buzzati de Il Corriere della Sera per una piacevole chiacchierata.
“Il Comune di Milano a Vasco Rossi, per il suo stretto legame con la città a partire dal primo dei suoi oltre 30 concerti a Milano e per i meriti artistici che lo hanno visto protagonista per più di 50 anni di musica ed emozioni”.
Ha dichiarato il primo cittadino di Milano. Il Blasco ha risposto.
“Questo riconoscimento mi onora moltissimo e mi fa molto piacere perché è un riconoscimento del rock fatto in tutti questi anni. Milano è stata la prima città che mi ha capito e apprezzato artisticamente. Quando sono arrivato qui la prima volta mi sembrava di essere arrivato a New York! È una città straordinaria, tutte le volte che sono venuto, mi sono trovato bene nella vita notturna. Ho vissuto la Milano da bere e l’ho vissuta in tutti i sensi. Ho trovato l’anima gemella addirittura a Milano . Quando un non americano sposa una americana diventa americano, nel mio caso posso dire di essere diventato milanese!”.
Vasco Rossi parla del tour e della speciale scaletta scelta.
“Quest’anno in tour abbiamo una social set-list, una scaletta bella strong. L’anno scorso ho fatto uno spettacolo molto intimo sulle emozioni dei rapporti interpersonali, di connessione. Ora voglio parlare del sociale in questo momento drammatico. Se mi avessero detto che, quando avevo 20 anni negli Anni 70, saremmo arrivati ad un mondo come questo, non ci avrei creduto. Pensavo avessimo superato un sacco di cose e, invece, stiamo tornando indietro di brutto. Mi preoccupa il trionfo del bullismo, lo sparare cazzate, raccontare balle, giorno dopo giorno. Stamattina ho letto dell’intelligenza artificiale che disinforma le popolazioni con fake news, così ci stanno rimbambendo. Eravamo già rimbambiti e ora siamo veramente circondati dalla cattiveria. La pandemia ha fatto esplodere tutto nel delirio totale e collettivo. Ho paura che le democrazie entrino in crisi. La guerra dovrebbe essere bandita dall’umanità. Non ci rendiamo più conto di quanto siamo fortunati a vivere questa vita qui. Anche se c’è una direzione verso un certo autoritarismo, un ritorno agli Anni 20.
La canzone Blasco Rossi apre il concerto. La ‘combriccola’, citata nella canzone, ora è diventata enorme per fortuna. L’ho scelta perché ormai i pregiudizi sono quelli che dominano nella società di oggi. Il Blasco era un personaggio che negli Anni 80 era il mio alter ego. È un brano contro le fake news. ‘Asilo Republic’ la dedico alla nostra premier. L’ho scritta 40 anni fa, ma è particolarmente attuale. Adesso è il momento di Giorgia che dice che ci vogliono più ordine e disciplina, quindi la cito sul palco. Detto questo voglio che ai miei concerti la gente che vuole venire si diverta e si sfoghi.”

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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