X Factor 2024, intervista ai Les Votives

Les Votives, sono Angelo Maria Randazzo (batteria), Riccardo Lardinelli (voce e chitarra) e Tommaso Venturi (basso), 25, 23 e 19 anni, di Milano. Uniscono l’eleganza alla rudezza del rock più autentico. Ispirati da cinque decenni di musica, mescolano il fascino senza tempo del passato con una visione contemporanea: il loro suono vive nella contrapposizione tra classe e ribellione, rendendoli unici e autentici, proprio come la loro musica. 

Brano Audition: Gold On The Ceiling, Black Keys (X Pass)
Brano Bootcamp: Bang Bang (My Baby Shot Me Down), Nancy Sinatra
Brano Home Visit: Città vuota, Mina

Les Votives, per i Live di X Factor 2024, fanno parte della squadra di Achille Lauro.

X Factor 2024, intervista ai Les Votives

Cosa rappresenta X Factor nel vostro percorso artistico?
X Factor rappresenta l’inizio di un lungo viaggio, speriamo. È un’opportunità che ci permette di esplorare nuove strade e di consolidare il nostro percorso.

Il vostro approccio musicale colpisce per la capacità di unire il rock a un’eleganza rara, riuscendo a contaminare e sperimentare. Come bilanciate questi elementi?
Grazie alle tante influenze che abbiamo assorbito fin da piccoli, da molti generi e band diversi. Abbiamo sempre ascoltato una grande varietà di musica e, ispirandoci a tutto ciò, abbiamo creato la nostra formula, cercando di mantenere sempre una nostra identità.

La vostra originalità è evidente anche nella scelta dei brani, un mix di musica italiana e internazionale. Come selezionate le cover da proporre?
Scegliamo i brani quando vediamo che c’è del potenziale su cui lavorare. Non ci poniamo limiti, quindi possiamo esplorare generi diversi. Cerchiamo pezzi con una struttura malleabile, dove possiamo intervenire e reinterpretare con la nostra impronta.

Qual è il segreto per essere credibili quando si propone una cover?
Il segreto è sentirla profondamente. Se ti diverti e riesci a metterci il tuo marchio, il risultato sarà credibile e autentico.

Finora siete riusciti a non snaturarvi, mantenendo la vostra essenza artistica. Come affrontate questo rischio in un programma televisivo come X Factor, spesso accusato di snaturare i progetti musicali?
È certamente difficile, ma avere qualcuno come Achille Lauro alle spalle ci aiuta molto. Lui stesso è un artista che sperimenta molto, e questo ci dà fiducia e libertà di espressione.

Qual è stato il consiglio più importante che vi ha dato Achille Lauro?
Crederci, crederci, crederci. Sembra un consiglio banale, ma è la chiave. Se ci credi davvero, lo fai.

Perché dovreste vincere X Factor?
Non ci siamo posti l’obiettivo di vincere. Per noi X Factor è solo l’inizio, non un traguardo. Vogliamo vivere l’esperienza, assorbire tutto come spugne e vedere dove ci porterà.

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.