Dalle Sere Nere del 2003 a La Vita Splendida del 2022 sono passati quasi vent’anni e nel frattempo Tiziano Ferro si è sposato ed è persino diventato papà di due splendidi bambini, Andres e Margherita. Insomma, gli anni passano e lo scorrere del tempo fa maturare nuove consapevolezze, che permettono di guardare la vita da un altro punto di vista.
Il Tiziano Ferro di oggi è un uomo profondamente grato e innamorato della vita, nonostante la corsa a ostacoli che ha dovuto disputare abbia comportato innumerevoli cadute. Ma come canta in “La Vita Splendida” – brano che apre la strada al prossimo album di inediti “Il Mondo è Nostro“, in uscita l’11 novembre – “Io la voglio lo stesso una vita così. A pensarci mi vengono i brividi, ma io la voglio cantare anche quando l’orchestra scompare“.
Tiziano Ferro, “La Vita Splendida”
Sulla scia di “Accetto Miracoli“, in “La Vita Splendida” Tiziano Ferro si mette nuovamente a nudo e sceglie, ancora una volta, quella verità che – come racconta nel docufilm “Ferro” – lo ha sempre curato. Il risultato? Una ballad emozionale per ripartire da se stessi: “E poi chiediti: come stai? Da quanto tempo non lo fai […] Amati più che puoi e poi amati come vuoi“.
“La Vita Splendida è un dialogo ipotetico con una mia cara amica, una persona con cui sono cresciuto e mi sono confrontato a 20, 30 e 40 anni. Durante tutti questi anni ci siamo confrontati su insicurezze e fragilità, ci siamo raccontati i momenti belli e quelli più difficili delle nostre vite e questa canzone, a tratti esistenziale, vuole celebrare l’Amicizia e il rapporto di dialogo tra due amici. Al centro di questa conversazione c’è ovviamente la Vita. Anche se passiamo attraverso strade tortuose e curve impegnative, il bilancio finale è sicuramente ottimista, liberatorio”.
Il brano sembra quasi una versione 2.0 di “Alla mia età“, una sorta di canzone della maturità. Di fatto, se nel 2008 Tiziano raccontava il passaggio dai venti ai trent’anni, in “La Vita Splendida” illustra quello dai trenta ai quaranta. E per farlo il cantautore di Latina ha deciso di collaborare con Dimartino e Brunori Sas, la cui scrittura è così tanto particolare e riconoscibile da generare un po’ di confusione.
Nell’inciso si avverte infatti tutta la potenza vocale di Tiziano ed emerge un approccio alla canzone decisamente differente da quello che probabilmente avrebbe avuto il cantautore calabrese, abituato a veicolare concetti e messaggi con un filo di voce, quasi accarezzando le parole. Ma Tiziano si fa trascinare dalla melodia ed il risultato è una ballad a tratti viscerali, piena di sentimento e di trasporto.
In sintesi, il passo in avanti è evidente, ma il brano ha bisogno di un corredo di altre canzoni che siano all’altezza. Altrimenti, il rischio di una cattedrale costruita nel deserto può annichilire il coraggioso tentativo.
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.